incoerenze, le mie – di Antonio J. Mariani
Più precisamente: mie incongruenze, su cui (ancora) faccio il furbo.
Ne dico una (e me ne tengo da parte altre cento) prendendo spunto dalla immagine dove si vedono sguazzare alcuni dei pesciolini rossi a cui, da un mare di tempo, provvedo affinché sia garantito loro un certo benessere (che si trovino bene, ho la prova provata: da quando, una decina d’anni fa, li ho adottati, oltre a diventare più grandi, mai una volta che si siano lamentati).
In che cosa, dunque, mi contraddico? Nel fatto che mi prendo cura dei pesciolini rossi e, come se niente fosse, mangio (volentieri) sardine, alici e orate. Qualcosa non torna. D’altra parte, un po’ per giustificarmi, mi dico che anche nella Bibbia qualcosa, a proposito dei pesci, non sembra essere del tutto chiaro.
Penso a Noè che ebbe, come si sa, l’incarico di portare in salvo sull'arca sé stesso, la sua famiglia e il maschio e la femmina per ogni specie. Dopodiché, il Padreterno diede il via al diluvio universale per quaranta giorni, dove tutto annegò… tranne i pesci.
Ne deduco che, forse, anche lì, sui pesci non si sa… che pesci pigliare. Ma, probabilmente, la mia incoerenza si appella alla mia ignoranza in fatto di Genesi. E, comunque, se in generale, ci si duole giustamente per le sofferenze che patiscono gli animali che, ancora, ci ostiniamo a fare oggetto di approvvigionamento per alimentarci, non mi sembra che ci sia altrettanta sensibilità per i pesci pescati (ovviamente, in un caso e nell’altro, conta enormemente la modalità con cui ciò avviene).
Voglio dire, insomma, che i pesci li consideriamo a parte. D’altronde, spesso accade che, per supposta convenienza, tendiamo a mettere al centro quel che ci fa comodo e lasciamo in periferia, quindi discriminiamo, la presunta o reale alterità (derivante, magari, dal colore della pelle, dal sesso, dal conto in banca, eccetera).
Quanto fa pensare un pesciolino rosso che, una volta, si poteva vincere al luna park, centrando un barattolo di vetro: tra i sorrisi beffardi dei miei amici, spendevo una fortuna per sottrarre quanti più pesciolini allo spazio angusto in cui si dibattevano.