guardare lontano – Antonio J. Mariani
Fortunatamente, dovremo rivedere non poche cose, se vogliamo cambiare passo, non solo per uscire dal covid, ma pure per trovare un senso a questa situazione, anche se questa situazione un senso non ce l’ha.
Quarant’anni fa, proposi di introdurre nel pacchetto delle richieste di natura sindacale, una quota a parte da investire in beni di servizio all’interno dell’Azienda: tanto per cominciare, un asilo nido. Ma, gli impiegati non ne vollero sapere: preferivano monetizzare quanto più possibile.
Ci ha pensato l’Azienda a compiere via via scelte illuminate che, oltre a comprendere l’asilo nido, si estendevano a: mense, banca, libreria, agenzia viaggi, palestra, bar, e quant’altro. Cosicché, venivano ridotte al minimo le necessità di sbrigare all’esterno le varie esigenze.
Poi, con l’avvento dei computer, proposi d’investire sul telelavoro per non poche attività che, già allora, potevano essere svolte da casa, riducendo enormemente, oltre lo stress, anche costi non da poco (mezzi di trasporto, abbigliamento, ecc.). Ma, fu lettera morta: la scelta è andata verso un contratto stellare che prevedeva un numero di ore di permesso e di giorni di ferie da non poter godere mai neanche a mettersi d’impegno con santa pazienza.
Mi auguro che il ricorrere forzatamente allo smart working di questi mesi possa far riconsiderare la questione non come misura estrema, ma (laddove la tipologia di lavoro lo permette) come indirizzo, per concorrere a “trovare un senso ad una situazione che senso non ne ha”.
Ma “si può fare di più”. Per esempio, per favorire l’uso della bici, non basta investire sulle piste ciclabili, non basta consentire l’accesso ai mezzi pubblici di trasporto, occorre fare in modo che sul posto di lavoro ci sia la possibilità di cambiarsi, di fare eventualmente la doccia: cose migliorative di questo tipo. Non è finita qui. Sempre nell’intento di “trovare un senso”, prevederei pure l’opportunità nel primo pomeriggio di concedersi la pennichella.
Sì, avete letto bene. Trenta minuti di siesta procura, come si sa, non pochi vantaggi su: cuore, umore, memoria, riflessi, riduzione di stress, miglioramento della creatività, della performance, ecc. Non è un invito alla pigrizia: tutt’altro; numerosi studi scientifici sono lì a dimostrare che il sonnellino pomeridiano ha numerosi vantaggi per l’organismo, permettendogli di ricaricarsi mentalmente e fisicamente. Piuttosto che riderci sopra, pensiamo ad introdurre confortevoli chaise longue, Quando ho lavorato a Madrid ho imparato che la tradizionale siesta (dal latino, hora sexta) evita di lavorare durante le ore più calde della giornata e – aggiungo io – per cercare, assieme a Vasco, di “trovare un senso a questa situazione”.