HomeAutobiografiauna evoluzione – di Alvaro Ricotti

Commenti

una evoluzione – di Alvaro Ricotti — 1 commento

  1. Ebbene si,lo confesso, sono stato un populista, un giovane populista di sinistra. E d’altra parte dalla foto lo si intuisce, barba incolta, microfono ben impugnato, la mano che si muove nell’aria, porca miseria sembro Salvini, senza occhiali ovviamente, Salvini prima maniera.
    E la foto, non ricordo assolutamente chi l ha fatta, non è forse un selfie ante litteram ? Cosa stessi dicendo, doveva essere importante, vista l evidente tensione dei miei vicini, forse stavo proponendo l’occupazione della scuola, oppure ribattevo a qualche coraggioso oppositore..non lo ricordo ovviamente ma ricordo benissimo il clima complessivo, le circostanze e vagamente i motivi di quella assemblea , come delle tante in quel periodo.
    L'anno doveva essere quello d’oro, il ’68, il nostro sessantotto e quindi si trattava di convincere gli studenti del Molinari, i tanti che allora stavano in assemblea, che era giusto, anzi inevitabile occupare la scuola perché “ la scuola è nostra”, tutta nostra , non solo le aule, i laboratori, le officine e le palestre ma anche l’inviolabile a quei tempi, spazio riservato ai docenti. Anzi quello di più ….
    E si perché quella era la posta, affermare definitivamente che chi comandava eravamo noi, quelli sul palco in primis e poi a cascata quelli in basso i ragazzotti che finalmente potevano sentirsi protagonisti non passivi di quella scuola, quella scuola tanto odiata quanto temuta…e quindi cosa c’è di più populista di dire che il potere è vostro, di quel popolo fatto da giovani molti giovanissimi che improvvisamente sentivano l’ebbrezza della libertà, libertà di disperdersi per i lunghi corridoi, uscire , entrare, farsi una fumatina in libertà, abbordare la ragazzina fino ad allora lumata da lontano, allora ancora maschi e femmine separati , la trasgressione , la fantasia al potere,come dicevano i francesi, il massimo della libidine, basta prof. urlanti minacciosi, basta compiti in classe devastanti, basta interrogazioni umilianti, basta meschini sotterfugi per copiare dal primo della classe, in genere di “destra”.
    E quindi immagino che con quel microfono in mano avrò detto queste cose,avrò “promesso” l ‘apertura di una frattura magari breve nel tempo, ma comunque un rottura con la monotona vita dello studente medio del Molinari, come di tutti gli studenti di quel tempo,uno spazio per sperimentarsi, per esplorare nuovi e sconosciuti territori. E quindi come poteva finire il mio intervento, quale sarà stato il fotogramma successivo, ci fosse stato il cellulare, cosa avrebbero registrato Pier , Alvaro o gli altri li intorno..?
    Applausi scroscianti, la scuola è occupata..andate e prendetela…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

HTML tags allowed in your comment: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>