a botta calda
Mi auguro che la botta si raffreddi, anche se non lo considero probabile. Per ora: ci sarà il processo il 6 aprile per entrambi i reati di concussione e di prostituzione minorile. I siti di tutto il mondo aprono con Berlusconi.
La storia non si fa con i se e con i ma. La soluzione per l’Italia sarebbe stata l’emergere dentro il centro destra di una leadership alternativa nell’autunno del 2010. Così non è stato.
Poi si è incrudita la vicenda giudiziaria, per questioni che erano già in atto o erano già avvenute, ma noi, a differenza degli avvocati di Berlusconi che si davano da fare per raccogliere excusatio non petita, non lo sapevamo.
Adesso il processo è stato fissato e mi fa piacere che il collegio giudicante sia formato da tre donne scelte per sorteggio (equilibrio e lungimiranza).
Ci sarà quasi sicuramente, sollevato dalla dfesa, il conflitto di attribuzione presso la corte costituzionale per la diversità di opinione tra Parlamento e Tribunale di Milano sulla questione del reato ministeriale ma, molti dicono, questo non fermerà il processo perché, a differenza del giudizio di costituzionalità, il conflitto di attribuzione non blocca l’azione penale.
Altro elemento di gravità: al di là delle pene previste per il reato penale (più grave la concussione della prostituzione minorile) ci sarebbero di mezzo anche pene accessorie come l’interdizione dai pubblici uffici.
Il clima si farà aspro perché Berlusconi ha scelto la linea del mi spezzo ma non mi piego arrivando, ancora nei giorni scorsi, ad insultare i membri della Corte Costituzionale. Dunque nessuno prospettiva di passi indietro e possibilità che, di fronte ad una crisi istituzionale manifesta, si muova il Presidente della Repubblica. Napolitano è persona cauta.
La Costituzione dice che deve sentire i due Presidenti delle Camere e poi decidere e quando nei giorni scorsi ha fatto trapelare il ricorso a decisioni drastiche nel caso in cui continui la crisi istituzionale, dal versante del centro destra sono venuti i primi alert: non può far nulla se il governo ha la fiducia; deve prima sentire il Presidente del Consiglio, …
Penso che l’intervista di Bersani di oggi sulla Padania appartenga al genere della ricerca di soluzioni politiche. Fuori dalle soluzioni politiche c’è solo lo scontro: aspro e su dimensioni istituzionali.