grande svendita – gli stati generali
Gli Stati Generali sono una invenzione dello Stato Francese messo in piedi per effettuare una ricognizione dei problemi del Paese convocando le tre classi: i nobili, il clero e il terzo stato. Sono stati inventati intorno al 1100 e l'ultima volta, all'organizzatore Luigi XVI, nel 1789, andò piuttosto male.
E' una parola di quelle che mi disturbano perché, quando viene usata a sproposito, sembra inventata per far volare gli stracci: mi ricordo quelli sulla scuola di un po' di anni fa del tutto inconcludenti, nonostante la mobilitazione che ci fu e ho fatto una piccola ricerca.
Così ho scoperto che gli Stati Generali si fanno da anni su ogni cosa: sulla alternanza scuola lavoro, sull'artigianato, sui beni culturali, sulle carceri, sui 5 stelle, sulla conoscenza, sulla cultura, sulle donne, sulla droga, sulla energia, sugli enti locali, sul governo della economia, sulla giustizia, sulla green economy, sulla identità di genere, sugli ordini professionali, sulla piccola impresa, sulle professioni, sulla religione, sulla ricerca, sulla sanità, sulla salute, sulla scuola a distanza, sulla scuola digitale, sul sesso, sul sistema pensionistico, sullo sport, sui trapianti, sulla Università, sul welfare…..
Facciamo un giochino: aprite Google, in modalità immagini, e poi scrivete stati generali, seguito da una parola qualsiasi. State certi che qualcosa beccate, a meno che scegliate una parola volgare.
Mi viene in mente la polemica dei neopositivisti contro i metafisici: quando un concetto è confuso, invece di analizzarlo e chiarirlo, i metafisici inventano una parola. Questa volta, dal governo, hanno fatto di peggio: il concetto è confuso (strumenti e idee per uscire dalla emergenza) e allora usano una parola vecchia per lucidare l'ottone ossidato.
Complimenti a Giuseppe Conte e ai suoi strateghi della comunicazione. Ma tanto dall'altra parte c'è la coatta in coppia con il bauscia e dunque non corre il rischio di fare la fine di Luigi XVI.