la democrazia è meglio della stupidità
Trump, quello che diceva che non ci sarebbe stato problema, dichiara che negli USA ci saranno intorno ai 250 mila morti.
Nel frattempo negli stessi notiziari TV viene data notizia che secondo la CIA i Cinesi hanno barato nel dare il numero dei contagiati e dei morti.
I Telegiornali di oggi riprendendo le parole del Papa ci fanno vedere i Poveri Cristi contagiati di Las Vegas che dormono all'aperto in un parcheggio. Già perché a Las Vegas mancano certamente posti letto con quegli alberghi annessi ai casinò da 2000 o 3000 camere, mi fecero impressione quando li vidi nel lontano 1991.
Quando ero poco più di un ragazzo, nonostante il PCI Si differenziasse dal sistema sovietico, con la storia della via italiana al socialismo, era molto diffuso nella sinistra il punto di vista secondo cui sì là ad Oriente c'erano dei problemi, però non c'era la disoccupazione, però c'era la casa per tutti, però c'era l'istruzione per tutti, insomma un po' di socialismo resisteva.
Mi è rimasto in mente un articolo intorno al 1970 di Rinascita, il settimanale teorico culturale che ha contribuito alla mia formazione teorico-politica alla fine degli anni 60, in cui si osannava la Costituzione Sovietica presentata come la più avanzata e democratica del mondo. E in occasione del referendum per cambiare la nostra ho scoperto che alla Costituente un personaggio al di sopra di ogni sospetto, certamente non filosovietico, come Dossetti la citava, insieme a quella di Weimer, tra quelle da prendere a modelloper scrivere la nostra.
Era quella fatta approvare da Stalin ai tempi dei processi di Mosca, quelli in cui venne fatta fuori la gran parte dei membri del comitato centrale del congresso precedente del PCUS, la gran parte degli alti dirigenti dell'armata rossa, per non parlare dei Poveri Cristi che non riuscivano ad essere vincenti nei piani quinquennali e se non venivano deportati furono lasciati morire di fame.
Continuo a pensare che le democrazie siano meglio dei sistemi totalitari e da questo punto di vista la Cina ci va piuttosto vicino, ma detto ciò non riesco a capire perché, se siamo democratici, abbiamo il diritto di sparare le più grosse cretinate come se nulla fosse (a proposito di chi nasconde):
- È vero o non è vero che i morti in Italia e in Europa per effetto del coronavirus sono molti di più di quelli conteggiati?
- È vero o non è vero che i contagiati sono molti di più ( da 30 a 50 volte) di quelli accertati tant'è che la percentuale di morti sfiora il 12% mentre questo tipo di virus ha un indice di mortalità tra l'1 e il 3%?
- È vero o non è vero che per intere settimane si è fatto finta di nulla sul problema delle case di riposo in in attesa che esplodesse il numero di morti e, con colpevole ritardo, vengono previste misure come la separazione dei contagiati, come gli ingressi separati per il personale, come dispositivi di protezione individuale, come il divieto assoluto di ingresso agli estranei; misure che avrebbero dovuto essere assunte più di un mese fa e su questo terreno I mitici governatori sono stati altrettanto carenti quanto i governanti nazionali.
- È vero o non è vero che negli ospedali non si fanno i tamponi al personale esposto per evitare il rischio che, trovandolo positivo, si rimanga senza personale?
Però i cinesi hanno barato sui numeri… Sono molto orgogliosi dei loro successi, ma nel frattempo, notizie di stampa ci dicono che hanno riaperto i mercati degli animali vivi, luoghi dove, secondo alcuni sarebbe avvenuto il salto di specie del virus dai pipistrelli all'uomo. Insomma, non mi stancherò mai di sottolinearlo per via della mia formazione scientifica: il reale è complesso e ricco di contraddizioni.
Siamo in emergenza, lo sappiamo ma evitiamo di trattare il resto del mondo come se fosse composto da imbecilli. Da molte parti, anche da nostri connazionali che vivono in Cina (manager, ricercatori e studenti italiani) si sottolinea che alcune cose sull'utilizzo della tecnologia per monitorare gli spostamenti delle persone, che hanno funzionato e funzionano egregiamente, sono figlie di una società pervasiva e totalitaria: l'occhio del partito e dello stato al servizio del bene comune.
A proposito cosa pensate dei provvedimenti sui pieni poteri ad Orban approvati dal parlamento ungherese? Scandalo per la mancanza di un termine di durata temporale. Ma il fatto che a decidere siano i governi o i presidenti mentre i parlamenti svolgono una funzione ancillare è una questione che riguarda tutto il mondo, incluse le democrazie occidentali; forse è per quello che ciò che accade in Ungheria e in Polonia suscita poco clamore.
Per fortuna abbiamo un bel proverbio che si attaglia alla questione: non puoi avere la botte piena e la moglie ubriaca. Cosa volete, per via della dittatura, Xi Jinping resterà probabilmente al potere, invece per via della democrazia, quell'incapace di Trump resterà probabilmente al potere e se c'è un aspetto positivo nella vicenda del Covid è che la informazione sulla pandemia ci ha salvato dai noiosissimi servizi sulle primarie del partito democratico a colpi di ha vinto, chi ha perso, chi è stata l'ousider, il miliardario si è ritirato, il socialista sconfitto dal progressista, ….
In questi giorni, dopo aver visto Il ragazzo che catturò il vento – di Chiwetel Ejiofor e avendo molto tempo a disposizione, mi è venuta la voglia di saperne di più sull'Africa e sul suo cinema. Progetto vano, non si trova quasi nulla. I film africani vanno regolarmente a Venezia, a Cannes o a Berlino e poi non vengono distribuiti.
Quando ero molto più giovane, per via della competizione tra campo imperialista e campo socialista, per via della esistenza del blocco dei paesi non allineati c'era molta più dialettica. Ci contavano un sacco di palle, ma quelle ce le raccontano anche ora. Chissa se il dopo coronavirus, imponendoci un po' di cambiamenti negli stili di vita, non ci regalerà anche una maggiore coscienza democratica e la riscoperta del desiderio di apprendere, studiare, riflettere.
Vi faccio un esempio, appena è partita la pandemia in Italia sono incominciate le lamentazioni e le messe in stato di accusa verso chi (la destra) in questi anni avrebbe agevolato la distruzione del nostro sistema sanitario. Polemiche verso chi ha chiuso i piccoli ospedali improduttivi a favore di grandi poli in grado di far fronte alle esigenze tecnologiche della medicina e di centralizzare una serie di servizi; polemiche per la apertura ai privati (tramite la medicina convenzionata) che ha consentito, per parlare di MIlano, la esistenza di tre centri di assoluta eccellenza come il San Raffaele, lo IEO e la grande clinica cardiologica di San Donato.
Noi abbiamo un grande sistema sanitario pubblico e, in occasione della pandemia, abbiamo finalmente scoperto di aver ammazzato la sanità non specialistica del territorio e cioè la medicina di base trasformando i medici di famiglia, un tempo medici condotti, in burocrati stamparicette. Li abbiamo privati di autonomia decisionale rispetto alla specialistica, li abbiamo indotti a smantellare gli ambulatori trasformandoli in bugigattoli squallidi; squallidi ma presenti in ogni dove.
In questo momento i medici di base non possono andare al domicilio dei pazienti, non possono fare i tamponi, non possono prescrivere quei pochi farmaci antivirali che si stanno sperimentando. Ragioniamo pure di rilancio della sanità pubblica ma evitiamo di farlo mettendo fuori dalla porta i privati e occupiamoci di far funzionare bene ciò che già finanziamo e che spesso preferiamo lasciar morire. La pandemia ci ha insegnato che bisogna spostare l'attenzione dalla medicina centrata sul paziente a quella sulla comunità e tutto ciò passa attraverso un ruolo centrale della medicina di base.
Mi piacerebbe.