la battaglia di Milano sta per iniziare – CoronaMilano 6
20 marzo AdC (anno del coronavirus)
Non eravamo proprio amici. Di solito io e F. ci vedevamo insieme ad alcuni amici comuni per un cinema, una pizza… L’ultima volta avevo incontrato F. esattamente un mese fa al funerale di L. che però era stato più fortunato di lui.
Infatti in febbraio L. aveva ancora diritto a un funerale e per ricordarlo ci siamo trovati in più di 200. Parlavo con F. un po’ scherzando, quel modo di scherzare concesso ai funerali, quasi per ricordarci che la vita è più forte. Una dozzina di giorni dopo hanno ricoverato F. in Terapia Intensiva per Coronavirus.
Oggi F. ci ha salutato, anzi, non ha potuto salutare nessuno. Nessuno si poteva avvicinare al suo corpo contagioso e F. se ne è andato completamente solo. Non ha neanche diritto a un funerale; l’affollamento è troppo pericoloso.
Oggi Covid-19 era particolarmente assetato di morte: non gli bastava F. quindi si è preso anche G., quasi volesse rispettare l’ordine alfabetico…
Era da 40 anni che non vedevo G., ma 5-6 settimane fa l’ho rivisto per caso a una piccola rimpatriata di studenti di Fisica degli anni ‘70. Ci eravamo raccontati i diversi percorsi di vita, le famiglie, le scelte fatte, gli errori…
Abbiamo preso una pizza, una birra e un caffè senza zucchero; anche G. lo prendeva amaro, proprio come piace a me. Ci siamo promessi di rivederci presto. Ci siamo scambiati i numeri di telefono. Oggi la notizia. Terribile. Oggi G. è morto di Coronavirus. Anche G., come F., è rimasto in Terapia Intensiva sempre da solo. Solo fino alla fine. Anche G. non avrà un funerale.
Oggi mio nipote compie 12 giorni. E’ bellissimo vederlo in foto. Mi piacerebbe anche vederlo in 3D, ma in questi giorni di epidemia questo è un lusso di troppo.
Fra un paio di settimane avrà bisogno di un normale controllo medico, quello che scherzando chiamiamo “tagliando”. E’ stato molto difficile fissare l’appuntamento perché quasi tutti gli ospedali di Milano hanno chiuso le prenotazioni in tutti i reparti. I medici di ogni settore, persino i pediatri, sono impegnati al 100% con il Coronavirus. Priorità assoluta. Gli altri possono aspettare. I neonati possono aspettare.
Milano è stata in sordina in questi giorni, quasi sonnacchiosa. Sembrava una città risparmiata dal flagello del Coronavirus, ma forse ci eravamo un po’ illusi.
Purtroppo da ieri i dati iniziano a diventare preoccupanti anche per Milano. Negli ospedali milanesi le trincee sono pronte. Forse sta iniziando la Battaglia di Milano. Ognuno ai propri posti.
19 marzo AdC (anno del coronavirus)
E’ da quasi 48 ore che non vedo nessuno. Faccio telefonate, Skype, WhatsApp e simili, ma non ho visto proprio nessuno in formato 3D. Questa clausura da Coronavirus non mi entusiasma, ma 319 morti in un giorno nella sola Lombardia mi entusiasmano ancora meno.
Non so se sono Covid-Positivo asintomatico (ma non lo sai neanche tu che stai leggendo queste righe). Però so che stare a casa è il mio dovere. E’ il mio piccolo contributo in questa battaglia. Stiamo a casa. We shall overcome!
Notizia secondaria del TG3: le 7-8 aziende lombarde che forniscono ossigeno agli ospedali hanno deciso di coordinarsi fra loro per ottimizzare le consegne di questo elemento salvavita. Per queste aziende è il momento migliore per fare affari, ma loro rinunciano alla concorrenza per accappararsi nuovi clienti. Questa è la Lombardia che mi piace.
Alle 8 di sera mia moglie si veste elegante; deve andare al compleanno di un’amica. “Ma sei matta? Non si può uscire!” – “Infatti io non esco…” – “???” E poi scopro che le amiche stavano facendo una festa virtuale con Google Meet o qualche software simile! Dal PC di Daniela sento il rumore di vari brindisi, gridolini e auguri con voci squillanti… C’è mancato poco che stappassero lo spumante inondando il video e la tastiera! Queste donne…
A Milano l’epidemia non è grave come altrove in Lombardia. Se cadesse Milano cadrebbe tutto il sistema sanitario regionale e anche quello nazionale. Ma perché Milano resiste? Noi vecchi milanesi abbiamo una nostra risposta: i nostri polmoni sono indistruttibili!
Da bambino giocavo con i fogli di amianto della stufa di casa. Ho respirato per 40 anni i fumi dei riscaldamenti a nafta. Ho visto per decenni il cielo rosso e giallo per l’inquinamento urbano. Ho partecipato a centinaia di riunioni chiuso in stanze piene di fumatori. Ho visto il fiume Lambro coperto da 20 centimetri di schiuma bianca dove non cresceva un solo filo d’erba a 10 metri dalla riva. Ho percorso centinaia di kilometri in bicicletta dietro a camion che emettevano un fumo così nero che non vedevo neanche il camion…
E adesso un volgare novello virus da due soldi pretenderebbe di entrare nei polmoni di noi vecchi milanesi sopravvissuti a tutto questo? Di noi SuperMan polmonari? Ma cosa si crede di essere questo Sciùr Covid? Se il Conte Antonio de Curtis lo incontrasse gli direbbe “Ma mi faccia il piacere...”