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mi sarebbe piaciuta un’altra cosa – di Roberto Ceriani — 1 commento

  1. a me quelli che danno fastidio, ma proprio tanto fastidio, sono i riti, i messaggi trasversali, i comunicati che dicono e non dicono, per poter far dire a tutti di avere vinto, i finti unanimismi.
    La discussione attuale, interna al PD, mi ricorda la discusssione interna ad Avanguardia Operaia all'indomani delle elezioni del 76 vinte dal PCI e in cui la sinistra rivoluzionaria dopo anni di impegno generoso nelle lotte sociali e di fabbrica, si ritrovò ad avere un consenso da "pugno di mosche".
    Dietro la sconfitta c'erano nodi di natura politica nel senso più alto del termine; criticavamo il PCI e avevamo una proposta talmente limitata da rendere il progetto del PCI incommensurabile rispetto al nostro. Credevamo che alzare il livello dello sconbtro fosse sufficiente.
    Invece di discutere pubblicamente ed assumere decisioni conseguenti, si scelse di regolare i conti all'interno del gruppo dirigente disorientando i militanti e non affrontando il problema. Nel giro di pochi mesi ci fu l'implosione.
    La vedo male per il PD se non si mette a far politica e con questo, per essere chiaro, non intendo che si debba aprire ai 5 stelle, ma prendere posizioni che siano comprensibili alle persone e smetterla di ironizzare sugli avversari, perché c'è poco da ridere.
    Trovo paragonabili al PD, in termini di debolezza, i comunicati di Forza Italia; anche loro credono di essere furbi.

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