io ti perdono e vado in tram – di Roberto Ceriani
Due “piccoli” episodi di cronaca:
1) un’insegnante disabile di Alessandria viene insultata e derisa dai suoi studenti in classe (altre versioni aggiungono che è stata anche picchiata e il tutto è stato visibile su un video poi sparito dai social). Gli studenti sono stati puniti con un mese di sospensione. L’insegnante dichiara di perdonare i suoi studenti
2) un cittadino eletto Presidente della Camera (terza carica dello Stato) dichiara di voler rinunciare alla scorta delle forze dell’ordine
Cos’hanno in comune questi due episodi? Semplice: il fatto che i soggetti coinvolti, titolari di importanti responsabilità sociali, non sono all’altezza dei compiti loro attribuiti. Con le loro rispettive scelte (perdono degli studenti e rinuncia alla scorta) dimostrano un totale disprezzo delle istituzioni e una grande presunzione, come se il ruolo loro attribuito fosse un bene privato.
Gentile Professoressa,
i suoi studenti non hanno rovinato la sedia del suo salotto di casa, ma hanno offeso il ruolo che lei ricopre. Questo ruolo non è una sua proprietà personale, quindi lei non ha alcun diritto di “perdonarli”.
Se lei lo fa (o crede di avere il potere di farlo) lei dimostra solo il suo disprezzo verso le istituzioni e l’importante ruolo che ricopre, come se lei potesse rinunciare alle responsabilità che le vengono attribuite. Come cittadino mi sento offeso dalla sua scelta
Egregio Presidente della Camera,
la chiamo Egregio perché la parola significa “fuori dal gregge”. Lei infatti è stato nominato ad un’alta responsabilità che la porta fuori dal gregge di cittadini cui mi onoro di appartenere. Lei sta fuori perché, se il pastore rimane all’interno del gregge, le pecore non sanno dove andare.
La scorta armata non è un privilegio della sua persona, ma la garanzia per me, che sono e resto nel gregge, che se lei si assume alte responsabilità venga protetto, in modo che possa assumere i delicati incarichi che le competono.
Se lei rinuncia alla scorta dimostra non solo di non essere all’altezza dei compiti che i cittadini le hanno affidato, ma anche di disprezzare le istituzioni che lei dovrebbe difendere.
Comunque mi tranquillizza sapere che questo suo gesto di presunzione non avrà alcune effetto perché, come lei dovrebbe sapere, la scorta non le verrà tolta in quanto non è una decisione prevista dal suo ruolo.