Dal Vietnam a Cuba – (1) il viaggio – di Roberto Ceriani
Sono tornato giovedì 15 marzo da Cuba. Ero partito due ore dopo avere votato il 4 marzo e ora, un po’ stordito dal jetlag, mi sento come quei soldati giapponesi che negli anni ’60 uscivano dalla jungla birmana e scoprivano che la guerra era finita. Ritrovo un mondo post-elettorale così cambiato che leggendo i giornali non ci capisco nulla. Accidenti! Vi lascio soli dieci giorni e mi rendete il Paese ingovernabile…
Prima di partire vari amici mi chiedevano di impestare FaceBook con i miei soliti appunti di viaggio, come facevo dall’Indonesia, dall’Iran e dal Vietnam. Era quasi una tradizione consolidata e su FaceBook è facile diventare ”famosi” e creare una certa attesa.
Non ho scritto da Cuba, dove la connessione internet è difficile e costosa, ma rimedio ora che sono tornato. In fondo l’avete voluto, quindi peggio per voi! Per una decina di giorni dovrete sopportare questi post con cui vi racconterò alcuni aspetti interessanti della vita cubana.
Per oggi, in attesa di smaltire jetlag, cerveza e rum, mi limito a raccontare alcuni dettagli tecnici del viaggio.
Era un viaggio promosso da RadioPopolare (per i non lombardi: è la radio storica della sinistra milanese che da oltre 40 anni tiene aperto un dibattito a più livelli, capace di integrare fra loro differenti realtà, culture, gruppi sociali e novità del territorio). L’organizzazione era curata dall’agenzia padovana Viaggi e miraggi, che fa parte della rete del Turismo Responsabile.
Eravamo una decina di partecipanti, con un bravissimo giornalista della radio.
I “segreti” del format del Turismo Responsabile sono:
- incontro dei viaggiatori presso la radio una settimana prima della partenza
- viaggio con mezzi economici adeguati alla realtà locale
- soggiorno e cena presso famiglie locali per favorirne l’economia povera e facilitare l’interazione culturale
- viaggio mirato a conoscere la storia del Paese e a interagire con particolari attività sociali (vi descriverò le visite a un piccolo teatro educativo e a una realtà agricola fortemente innovativa) oltre a visitare luoghi storici e significativi, necessari per capire la realtà contraddittoria di un Paese diverso dal nostro
- presenza continua con il gruppo di un mediatore culturale. Avete letto bene: mediatore culturale. Non era una guida o un accompagnatore, ma un giovane cubano appassionato della sua terra, intelligente e istruito, che parlando in un italiano comprensibile ci permetteva di leggere aspetti non evidenti di una realtà complessa. In fondo il turista è un immigrato temporaneo che ha bisogno di un mediatore culturale; anche questo è Turismo Responsabile
Per chi volesse fare un’esperienza simile (Viaggi e Miraggi organizza vari tipi di viaggi con la stessa filosofia), prima dei noiosi report che scriverò nei prossimi giorni allego qui sotto una sintesi dei costi che ho sostenuto in 12 giorni.
Costo totale 2.190 € così suddiviso:
- pagato ad agenzia Viaggi e Miraggi: volo aereo a/r da Malpensa 720 €; spese di agenzia 350 €; giornalista di RadioPopolare 80 €; visto cubano 40 €
- pagato in Italia alla radio: sostegno a RadioPopolare 100 €
- pagato a Cuba in valuta locale: trasporti locali e alloggio 580 €; cassa comune per pranzi e simili 240 €;
- pagato a Cuba in euro ai due progetti visitati: contributi per teatro e agricoltura 50 €
- trasporti in Italia: taxi e treno per Malpensa 30 €
- acquisti in loco: spese per regali: dipende dalla moglie