Pensieri scomodi sulla maturità – di Roberto Ceriani
Domani inizierà l'Esame di Maturità (che si chiama in un altro modo). Ho fatto almeno 40 volte il Commissario o il Presidente di commissione, quasi sempre nei Licei Scientifici. Ho così scoperto che nessuno dei commissari ha la minima possibilità di superare l'esame che sta valutando
Anche se studiassi molto, io sarei bocciato senza speranza in Latino, Arte e Filosofia. Nonostante abbia ascoltato quasi 2.000 prove orali, per avere una misera sufficienza in Italiano, Storia, Scienze e Letteratura Inglese dovrei studiare almeno per un paio di anni. Tutti i miei colleghi non-matematici sarebbero sicuramente bocciati in Matematica e Fisica.
Nonostante questo, la Commissione esprime tutti i giudizi in modo collegiale (parola chiave di alto valore mistico). Poi ci meravigliamo che il capo di un importante partito politico sia un comico!
Anni fa ero Commissario di Matematica nel Liceo Musicale Sperimentale di Milano. Ho dovuto dare il mio voto (collegiale!) sulle competenze musicali di violinisti e clarinettisti… io che distinguo a fatica un accordo Maggiore da uno Minore! La futura carriera di 50 professionisti è stata decisa, collegialmente, da un concertista della Scala e …da me!
A un esame ho sentito una commissaria di Arte sostenere che le Stelle Fisse sono sempre visibili nello stesso punto del cielo, come i chiodi sul soffitto del salotto.
Questa esperta astronoma voleva dare un ottimo voto alla tesina di uno studente che affermava che gli astronauti in orbita attorno alla Terra tengono sempre i motori accesi per vincere la forza di gravità e non cadere al suolo. La giovane astrofisica-mancata diceva che io non potevo valutare lo studente perché lei lo conosceva da anni, mentre io lo sentivo parlare (di sciocchezze!) solo da un'ora.
Pensavo a cosa accadrebbe se ai Mondiali di Calcio il guardalinee volesse annullare un gol perché "conosce il portiere da anni e sa bene quanto si allena"… Ma allora a cosa/chi serve la collegialità? Forse la collegialità italiana serve a gonfiare il petto di chi, incapace di ascoltare, deve sempre fingere di avere qualcosa da dire.
O forse è solo uno strumento ideologico per fingere che non esista il valore delle competenze professionali, scientifiche e culturali (che ovviamente sono un malefico potere tecnocratico del diabolico Uomo Solo Al Comando, ma questo ormai lo sanno anche i bambini…).
Dopo aver creato generazioni di elogiatori dell'incompetenza non dovremmo meravigliarci se un cantante discute in TV le sue "idee" sui vaccini, al pari di un immunologo, o se c'è ancora chi si fa curare dai vari Di Bella o Stamina. Dovremmo semmai meravigliarci dello scarso successo di stregoni e fattucchiere, non ancora retribuiti dalle ASL.
Nella scuola abbiamo puntato tutto sulle educazioni: sociali, morali, relazionali, comunicative, ecc. Abbiamo anche lavorato tantissimo su vere e presunte inclusioni dalle molteplici sigle. Ottimo, ma in questo modo abbiamo trascurato molto i contenuti, spesso snobbandoli perché "di destra", qualche volta persino vantandoci di trascurarli. Abbiamo discusso per centinaia di ore su conoscenze e competenze senza mai usare la parola 'incompetenza' (…però che bello essere collegiali!)
A questo punto dobbiamo essere onesti: siamo stati noi, con la nostra incompetenza collegiale, ad allevare una generazione di presuntuosi e inutili grillini.
O forse i veri grillini siamo proprio noi?