chi tira la volata ai 5 stelle
La realtà è più concreta delle idee e dei dibattiti e tra ieri e oggi il nostro ceto politico ce la farà a dare un bel contributo alla crescita della antipolitica.
Primo colpo: il Senato approva una mozione che respinge la decadenza del senatore Minzolini dal suo incarico e lo fa attraverso un significativo contributo da parte del gruppo del PD che utilizzando il voto di coscienza si spacca in quattro tronconi: chi vota sì, chi si astiene, chi non partecipa, chi vota no.
Io non so se la legge Severino, utilizzata per far decadere Berlusconi, sia una legge giusta e opportuna, ma è una legge dello Stato in vigore e afferma che non possono fare il parlamentare coloro che siano stati condannati, con sentenza passata in giudicato, per certi reati considerati particolarmente odiosi rispetto al ruolo di rappresentanza massimo dei cittadini e della Repubblica.
Minzolini è stato riconosciuto colpevole in via definitiva di peculato per l'utilizzo allegro della carta di credito di cui disponeva come presidente RAI. Sentenza definitiva. Proposta di decadenza avanzata dalla giunta circa 9 mesi fa. La legge è sbagliata? C'era il tempo per cambiarla, ma si sarebbe scatenato il putiferio.
Minzolini è stato condannato, ma in realtà è innocente? Parliamoci chiaro: o ci crediamo al fatto che le sentenze definitive sono tali oppure lasciamo perdere con lo stato di diritto. Lo sapete vero che Franco Freda organizzatore della strage di piazza Fontana non è stato processato una seconda volta perché in precedenza, in assenza di prove era stato assolto in via definitiva? Minzolini santo sùbito percjhé la legge si può ignorare, Freda santo sùbito perché la legge non si può ignorare.
Non stiamo parlando di garantismo, del crinale tra avviso di garanzia, rinvio a giudizio, condanna in primo grado … tutte cose che condivido sul piano sostanziale e che, proprio il giorno prima erano state applicate nei confronti di Luca Lotti. Stiamo parlando di una vicenda che dal punto di vista giuridico è conclusa e l'unica strada che il Senato aveva (escludendo la arroganza della decisione di ieri) era quella di cambiare la legge, ma non l'ha fatto.
I 5 stelle gongolano e Di Maio straccia in pubblico la legge Severino perché ormai i simboli e le sceneggiate sono importanti.
Secondo colpo: oggi il governo, raccogliendo il parere della commissione lavoro del Parlamento, emana un decreto con cui si elimina dal nostro corpus legislativo ogni riferimento ai voucher uno strumento inventato per consentire, in parte, di far emergere il lavoro nero e che da parte di alcune aziende è stato utilizzato con altri fini. Attenzione: stiamo parlando di una incidenza complessiva di uso proprio e di uso improprio pari all'1% del monte stipendi e salari.
E' una caccolina, una caccolina trasformata in un simbolo e il fronte reazionario e antiriformatore guidato da Susanna Camusso ha dichiarato che non gli andavano bene nemmeno le iniziative di sterilizzazione dei voucher inizialmente proposte (riduzione del tetto per il suo utilizzo, accesso solo da parte delle famiglie, dei singoli e da imprese senza dipendenti). La CGIL lotta contro tutte le riforme relative al mercato del lavoro e non fa sconti. E' una battaglia politica e il suo referendum contro le nuove formulazioni dell'articolo 18 è stato bloccato dalla Corte solo per eccesso di ingordigia (trasformazione del referendum abrogativo in referendum affermativo, cosa non prevista dalla Costituzione).
Il governo e la maggioranza che lo sostiene hanno detto sì, in fondo i voucher non vengono dal governo Renzi ma da Monti-Letta e alla luce del risultato del referendum costituzionale meglio lasciar perdere.
I riformatori si incazzano e i 5 stelle gongolano. Visti che non c'è il due senza tre quale sarà la prossima mossa? Ieri mi sono scaricato le mozioni del prossimo congresso del PD, sono documenti corposi e, lo dico francanente, mi sono chiesto ma cosa le leggo a fare? Lo so che alla fine prevarranno la passione politica e il senso del dovere ma siccome in Italia in tanti hanno la memoria corta e si pentono della fuga del maiale dopo aver lasciato aperto lo sportello, meglio dirlo in anticipo.