unione o fusione ? – un anno dopo
Sono passati undici mesi da quando ho pubblicato su Pensieri in Libertà l'articolo Unione o Fusione dedicato al mancato decollo della Unione dei Comuni della Val di Merse (Chiusdino, Monticiano, Murlo, Sovicille) e parlando francamente mi pare che non sia cambiato molto.
Le ragioni che deponevano a favore della necessità di una unità vera tra comuni vicini ci sono ancora tutte ma, arrivata a fine mandato la gestione di trenta mesi del Sindaco di Sovicille Giuseppe Gugliotti, invece di fare un consuntivo e decidere di conseguenza, si sta per approvare una corposa modifica allo statuto i cui elementi principali sono i seguenti:
- ci si appresta a trasferire la sede legale dell'Unione da Radicondoli a Sovicille; diciamo che si tratta del minimo sindacale visto che il comune di Radicondoli non fa più parte dell'Unione da 4 o 5 anni e ha traslocato verso la val d'Elsa; intanto si cambia indirizzo
- viene abolita la figura del Difensore Civico, mi si dice per adeguarsi alla legislazione regionale che lo prevede su base regionale. A causa della oggettiva lontananza dell'Ente Regione non mi sembra una grande idea per dare ai cittadini la possibilità di appellarsi a figure terze nei confronti di contese con la Pubblica amministrazione o con enti che si occupano di servizi di pubblica utilità. Il comune cittadino è spesso vittima di piccoli soprusi, ritardi, scarsa qualità dei servizi, inadempienze contrattuali e sarebbe bene che pitesse interagire con qualcosa a lui prossimo
- viene cassato l'articolo che prevedeva la istituzione di funzioni associate entro il 31 dicembre 2013 per organizzazione finanziaria e contabile, servizi pubblici, pianificazione urbanistica ed edilizia, rifiuti solidi urbani, edilizia e servizi scolastici. Alcune di questi settori sono al vertice dei malfunzionamenti a causa della impossibilità dei comuni piccoli di far fronte con efficienza alle richieste dei cittadini. L'articolo viene cassato e sostituito con un generico appello alla volontà di procedere nel futuro attraverso apposite convenzioni. Nel farlo si sfrutta il fatto che il decreto mlleproroghe per venire incontro agli inadempienti rinvia di un anno (al dicembre 2017) l'obbligo di istituzione di servizi condivisi per quanto riguarda le funzioni fondamentali. Dunque avevamo un quadro normativo avanzato che recepiva quanto previsto dalla legge regionale toscana (L.R. 68 del 2011) e poiché siamo in ritardo nella applicazione non si trova di meglio chr adeguarsi alla linea del rinvio. Un paese che da anni, tra dicembre e gennaio, fa un decreto di reiterazione dei rinvii di scadenza sembra uscito da un film di Totò e il nostro paese dalle Alpi alla Puglia meridionale si adegua
- viene tolto al Consiglio della Unione dei Comuni il potere di nomina del Presidente facendo un vulnus alle residue speranze di democrazia partecipata; il Presidente viene nominato dalla Giunta (cioè dai 4 Sindaci) e su questo punto ci sono numerose novità che vanno viste in dettaglio: a) la durata in carica del Presidente passa da 2anni e 6 mesi a un anno (neanche il tempo di sedersi!) – cosa vieta, se ci si crede, di pensare ad un mandato lungo (pari a quello di una amministrazione comunale)? Il Presidente annuale tra preventivo e consuntivo lavorerà, se va bene, per 6 mesi e la stessa regola varrà per il Segretario generale che decade con lui. b) per quanto riguarda il criterio di nomina (a rotazione) si passa a "preferibilmente a rotazione con obbligo di motivare il mancato rispetto") e qui la confusione diventa generale perché mi par di capire che contestualmente si decida di rendere arbitrario e inefficiente il tutto. Per questa ragione c'è un contentino alla democrazia, entro 15 giorni il presidente neoeletto si presenta davanti al consiglio a presentare un documento programmatico di mandato (12 mesi, sic!). c) le competenze del Presidente non vengono toccate e in una Unione che funziona sono quelle di un supersindaco (vanno dal potere di nomina del segretario, a quello dei responsabili dei servizi, ai poteri da sindaco su tutte le funzioni associate). Ma c'è un ma … questo supersindaco nominato dalla giunta, può (non deve) conferire deleghe ai colleghi che lo hanno eletto. Questo aspetto va cambiato se si vuol pensare ad una unione efficiente e in cui ci sia qualcuno (l'assessore) che sta sul collo degli uffici e ne promuove l'efficienza.d) le competenze della giunta, che sono collegialmente piuttosto ampie, non vengono toccate se non per due questioni riguardanti il riparto delle spese per la polizia municipale e il SUAP (sportello unico per le attività produttive).
- modifiche allo statuto: l'iter attuale (giunta alla unanimità, invio in regione per gli aspetti di legittimità, delibera dei Consigli Comunali) viene cassato e sostituito da un generico richiamo alle norme della legge regionale 68/2011. Probabilmente non sono stato bravo a cercare, ma ad una prima lettura non ho trovato tali norme nella legge. Non mi meraviglio, su un argomento del genere la legge non può che fissare dei paletti che sono poi gli statuti a dover riempire di contenuto ed è singolare che uno statuto non contenga le norme finali sull'iter di modifica.
Nelle more della modifica statutaria, per effetto del principio della rotazione si è fatta una scelta giusta, la proposta di affidamento al Sindaco di Chiusdino della Presidenza che, a norma di statuto vigente, dovrà però passare in Consiglio. La Sindaco di Murlo risultava incompatibile e Monticiano, il comune più piccolo, è stato scartato visto che tra qualche mese andrà al voto e l'attuale Sindaco non si ricandida.
Cosa fare? E qui ragiono pensando alle imminenti elezioni a Monticiano, ma anche al destino della Comunità della Val di Merse. Per ragioni che ho ampiamente spiegato nell'articolo richiamato in premessa sono a favore delle fusioni:
- necessità di avere un comune che abbia dimensionalmente la massa critica per gestire pratiche e uffici,
- vantaggi economici in termini di bilancio per i comuni che si fondono,
- constatazione che l'Unione così com'è è un morto che cammina e quando si parla di morti è inutile auspicare e pensare alle cure ricostituenti, bisogna avere il coraggio di fare un'altra cosa e al più aiutare ad una buona morte
Ma le fusioni, come è ovvio non si fanno a freddo, bisogna discuterne con le popolazioni, bisogna fare una proposta che nasca da un criterio, alla fine bisogna fare un referendum.
- La massa critica necessaria, secondo me, ma anche secondo l'ANCI e la ratio degli ultimi provvedimenti in materia, è quella dei 10 mila abitanti.
- Il criterio deve essere quello della omogeneità territoriale e dei bacini di gravitazione. Il territorio della val di Merse e della val di Farma ha una sua omogeneità, data dai fiumi, dalle foreste, dalle riserve naturali che mi porta a guardare ai comuni di Civitella (Iesa ha un rapporto storico e antico con Pari e Petriolo è sul confine), di Roccastrada (cui appartiene il lato destro della Farma dal Belagaio a Torniella e più sino alle sorgenti), di Chiusdino (con l'abbazia di San Galgano, le zone di Frosini e Pentolina a ridosso della riserva Merse Nord o la riserva naturale La Pietra) e di Montieri. I comuni che ho citato hanno la possibilità di diventare polo di attrazione per un turismo lento, di qualità in cui si mescolano la fruizione delle bellezze naturali e ambientali con un patrimonio archeologico medioevale notevolissimo.
- Sul piano economico si tratta di un'area in cui sono presenti investimenti importanti nella geotermia e la necessità di costruire una economia basata sulla coltivazione del patrimonio forestale
Il comune di Murlo è più proiettato su Monteroni e su Buonconvento mentre Sovicille rispetto ad una ipotetica unificazione porrebbe certamente dei problemi dovuti al carattere non baricentrico rispetto al territorio che, con la esclusione della fascia ovest che insiste sulla Merse scarsamente abitata, si configura più come una grande periferia di Siena che come un territorio a vocazione naturalistico ambientale (per altro presente).
Non si tratta di una partita semplice, ostacolata dal fatto che la normativa regionale in materia tratta delle fusioni tra comuni comntermini appartenenti alla medesima provincia. Con la vittoria del no al referendum costituzionale le province continuano ad esistere come strutture dello stato, anche se hanno perso il carattere di elettività universale; ma d'altra parte è già stata praticata e sancita da sentenze della corte costituzionale la possibilità di fondere comuni addirittura appartenenti a regioni diverse e dunque si tratta di una strada più complessa (comuni di province diverse) ma certamente percorribile.
MI sembrerebbe opportuno che, al di là del discuterne in occasione delle elezioni comunali di Monticiano, se ne facessero carico i dirigenti politici del PD, i sindaci dei comuni contermini perché se la politica non alza lo sguardo e non ha il coraggio di volare alto non se ne esce e si fanno solo emendamenti contraddittori agli statuti.
Le fusioni si fanno a coppie e, per quanto riguarda Monticiano e Chiusdino mi sembrerebbe opportuno incominciare a parlarsi anche se si viene da un contrasto tra le amministrazioni che ha portato davanti al TAR in occasione della centrale a biomasse. Sono anni che sento parlare della imminente realizzazzione della passerella sulla Merse necessaria ad unire San Galgano al chiostro e al convento di Sant'Agostino da cui è iniziata la storia della grande abbazia gotica e il percorso è ancora vergine: colpa di Chiusdino che non ci vuole ! colpa di Monticiano che ha fatto un progetto faraonico! E' la storia delle incompiute che caratterizzano tanta parte della provincia di Siena.
Passerella sulla Merse, museo della biodiversità, centro delle riserve naturali, struttura residenziale sulla Gonna, rilancio e sistemazione dell'area termale, naturalistica ed archeologica di Petriolo; mi si dice che qualcosa si sta muovendo in questo territorio in cui non sono nato ma che amo. Bene e un ringraziamento alla Sindaco uscente Sandra Becucci.