HomeCulturaAnalfabetismo di ritorno? – una maestra elementare (di Grazia Nessi)

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Analfabetismo di ritorno? – una maestra elementare (di Grazia Nessi) — 3 commenti

  1. Leggo ora di questo intervento delle maestre….. nella mia carriera di maestra di lingua ho sempre pensato che fosse importante l'aspetto emotivo nell'insegnamento della letto scrittura. Ho pertanto utilizzato varie metodologie : dal metodo fonematico al sillabico ( a detta dei logopedisti è quello che si addice di più ai bambini problematici.) Ho sempre cercato di partire dalle esperienze vissute da loro anche nella costruzione di un alfabetiere murale. Quindi non suoni già predisposti, ma costruiti e selezionati : D del dentino che era caduto ecc…..Altra esperienza molto motivante per avvicinarsi alla lettura erano Le merende in biblioteca: avendo a scuola una biblioteca ben fornita, portavo i bambini e leggevo libri di narrativa ( preferiti quelli di Dahl) con relativa animazione. Al termine merenda!!! Credo che potrei continuare….. Queste esperienze vissute emotivamente conquistavano gli alunni. Ancora oggi alcuni di loro mi dicono:" Maestra ti ricordi quando ci leggevi gli Sporcelli.
    Fiorella Rivaroli

  2. E' uno scritto molto bello. Sul piano emotivo cinvolge l'osservazaione che a distanza di due tre anni i bambini rivedono la loro formazione e si rendono conto del progresso. Sul piano tecnico mi ha colpito la varietà di forme che prende la formulazione della parola scritta. L'esempio del SOLE mostra che l'opposizione lingua consonantica – vocalica non è ancora risolta a 6 anni. Scrivere SLE oppure OE mi suscita una grande curiosità. perchè un bimbo preferisce scrivere le sole vocali e un altro in prevalenza le consonanti? c'è qualcosa di strutturale, neuro-cognitivo sotto? Qualcuno ha fatto studi al riguardo?

    • credo che le notizie che vengono da chi sta sul pezzo siano fondamentali e mi piacerebbe una bella discussione a più voci che veda protagonista il monbdo delle maestre, quelle che ci mettono testa e mani per prime.

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