la questione romana
Oggi, per la prima volta, mi sono collegato al blog di Beppe Grillo per leggere direttamente il suo punto di vista e prima di dire la mia lo riporto integralmente.
Roma va avanti con Virginia Raggi sindaco del MoVimento 5 Stelle. Sono stati fatti degli errori che Virginia ha riconosciuto: si è fidata delle persone più sbagliate del mondo. Da oggi si cambia marcia.
Bisogna riparare agli errori fatti per fugare ogni dubbio. L'attività fatta da persone che si sono dimostrate inaffidabili sarà attentamente vagliata e opportunamente annullata o riesaminata da cima a fondo. Governare Roma è più difficile di governare il Paese. Lo sapevamo e non intendiamo sottrarci a questo compito assegnatoci dal popolo. E' la nostra sfida più importante, ma anche quella più difficile e c'è bisogno del supporto di tutto il MoVimento 5 Stelle per vincere questa battaglia. Combatteremo con le unghie e con i denti perchè Roma cambi, ma in un ambiente così corrotto e marcio dobbiamo aspettarci di tutto. A breve defineremo un codice etico che regola il comportamento degli eletti del MoVimento 5 Stelle in caso di procedimenti giudiziari. Ci stanno combattendo con tutte le armi comprese le denunce facili che comunque comportano atti dovuti come l'iscrizione nel registro degli indagati o gli avvisi di garanzia. Nessuno pensi di poterci fermare così. Mettiamo la barra dritta e avanti tutta.
Sono molto lontano dalle posizioni di questo movimento ma continuo a pensare che costituisca un elemento di rinnovamento del nostro paese e che abbia tutti i diritti di candidarsi alla guida dell'Italia. Nascendo dal basso ed organizzando la protesta è del tutto evidente che il confronto con la realtà, lo sporcarsi le maniche, provocheranno (e stanno già provocando) l'esplodere di contradddizioni. Infatti chi si candida ad amministrare o a governare si trova a misurarsi con un contesto di problemi, contraddizioni, sclerotizzazioni, abitudini, aspettative destinati ad appannare il radioso sole dell'avvenire.
Ma nel caso di Roma mi aspettavo di più e di meglio e ritengo insufficiente, anche se inevitabile, la affermazione secondo cui tutto si riduce alla scelta di persone sbagliate. Data l'inesperienza mi sarei aspettato che per rinnovare si potesse commettere l'errore di affidarsi a persone volenterose ma non all'altezza. Non mi sarei aspettato scelte di tipo continuista nei confronti di alti dirigenti della macchina comunale. Invece è andata così e sono ancora in attesa di capire cosa ci sia stato nella decisione delle meteore giunte dall'esterno per occuparsi di segreteria del sindaco, macchina comunale, bilancio, municipalizzate, di andarsene e farlo accompagnando l'uscita con una visita alla procura della repubblica.
Dice Grillo che ora si riesamina tutto per ricominciare daccapo e che governare Roma è più difficile di governare il paese. Non sono d'accordo, lo è per lo meno altrettanto; ci sono le difficoltà specifiche che si chiamano decennale deriva di degrado, brutte abitudini, complessità … ma cosa dovrebbe dire lo schieramento riformatore che ha cercato, senza riuscirci, di far ripartire l'Italia? Il difetto principale del governo Renzi, visto con gli occhi del dopo, è stato quello di non partire dopo essersi rivolto ai cittadini (prima le elezioni o prima l'emergenza?).
Non è stato così per la amministrazione guidata da Virginia Raggi che è partita con un consenso elettorale oltre misura e che è stato dato per dire: gli altri hanno fallito, la amministrazione Marino non era presente sulle cose, provateci. Ma invece di scelte operative ci sono stati contrasti sulle nomine in una spirale che è sembrata inarrestabile: nomine, revoche, dimissioni, nuove nomine, … e non credo che possa bastare un codice etico. I prossimi giorni ci diranno se ce la faranno a fare squadra, se hanno ancora fiducia nella Raggi e se la Raggi troverà la forza e il coraggio di saltare gli ostacoli.
Scrive Grillo Combatteremo con le unghie e con i denti perchè Roma cambi, ma in un ambiente così corrotto e marcio dobbiamo aspettarci di tutto.
Il suo è un appello tutto basato sull'ottimismo della volontà che mal si concilia con il dato di esperienza. E' andata male quando la nave stava partendo con il vento in poppa e il pessimismo della ragione mi fa dire che combattere con le unghie e con i denti possa non bastare.
La vedo male perché su certe questioni non basta dire barra diritta e avanti tutta. Chi comanda la nave conosce le regole della navigazione? L'equipaggio crede nel suo capitano? I pesci nell'acqua (i cittadini romani) credono ancora che valga la pena di nuotare in maniera concorde per agevolare il movimento della nave?
Faccio una previsione, alle prossime elezioni politiche, che mi auguro arrivino prima possibile, si voterà anche per la amministrazione di Roma.