teneri come un fulmine di guerra
Vedo sul Corriere di ieri che c’è un fulmine di guerra impegnato in una missione impossibile: conquistare alle posizioni bioetiche della Roccella e di Sacconi l’onorevole Maria Antonietta Farina Coscioni, Presidente del Partito Radicale e co-presidente della associazione Luca Coscioni. Il fulmine di guerra fa il ministro della difesa e si chiama Ignazio La Russa.
Già nei giorni scorsi mi chiedevo in caso di frana cosa faranno gli ex colonnelli di AN più esposti con Berlusconi e meno capaci sul piano politico e professionale. Si sono fatti strada occupandosi di organizzazione dentro il MSI e AN e se dovesse franare il PDL avrebbero difficoltà a trovare una occupazione all’altezza delle aspettative personali. Così si mettono in prima linea per ingraziarsi il capo. Ma il PDL è una cosa più complessa fatta di allenze tra strati sociali portatori di progetti ed interessi. E loro? Loro, al più, possono meritarsi medaglie tipo premio fedeltà.
Ieri si è fatto avanti Denis denisone Verdini; quello che, quando fu nominato coordinatore del PDL, fece sorgere tra i telespettatori dei TG la domanda ma chi è? Chi era l’abbiamo scoperto dopo, quando si incominciato a parlare di amicizie, di affari, di giri strani. Ecco chi era. Dunque il Verdini ieri, parlando di prerogative costituzionali di Napolitano ha detto me ne frego. Era ora che qualche fulmine di guerra lo dicesse. O La Russa, o Verdini o Stracquadanio. La Russa ha detto; Stracquadanio ha detto da tempo (legittimo usare il corpo per fare carriera politica, 20 mila euro al mese sono pochi per gli onorevoli); restava solo Verdini e adesso ha detto anche lui.