premiare i docenti
Si era nella seconda metà degli anni 90 e la provincia di Milano (assessore alla istruzione Paola Frassinetti) indisse un premio in danaro per premiare i docenti più attivi entro progetti di rinnovamento della didattica cui si chiedeva di presentare una esperienza concreta attraverso la presentazione di prodotti realizzati.
Io stavo lavorando al corso di fisica generale di cui avevo steso meno della metà e lo ospitavo su uno spazio messo a disposizione da un ex studente oltre che nella mia pagina docenti della scuola dove insegnavo (era il liceo cassico di Monza).
Partecipai più per scommessa verso me stesso che per altro. Sapevo quanto fosse difficile nella scuola attivare processi di valorizzazione del merito e dell’impegno al di là del dovuto. Ero reduce da una esperienza di lavoro nel privato durata 5 anni e per tornare a scuola (che mi mancava) mi ero ridotto a un terzo lo stipendio, così quei soldi mi avrebbero fatto comodo sul piano psicologico (ti dai da fare gratis ma poi qualcosa succede …).
Andò bene, risultai vincitore ed ebbi il premio in danaro (era tra 1 e 2 milioni di lire) che reinvestii in libri e nel viaggio a Capo Nord in moto.
Ne parlo perché a partire da ieri e sino al 1 ottobre i docenti in servizio interessati a proporre candidature o ad autocandidarsi per il Global Teacher Prize.
Il premio, dice il comunicato stampa, promosso dalla Varkey Foundation, è un importante riconoscimento internazionale per la categoria degli insegnanti. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e la Varkey Foundation sono convinti che il ruolo dei docenti sia centrale nella crescita e nello sviluppo futuro delle nostre comunità. L’Edizione Italiana del Premio intende individuare e valorizzare quegli insegnanti che rappresentano una fonte di ispirazione per i loro studenti e colleghi e che sono riusciti ad imprimere un cambiamento significativo all’interno del loro ambiente scolastico e della loro comunità.
C’è una fase di preselezione e poi si arriva a designare 5 finalisti tra cui sarà scelto il vincitore (che parteciperà poi ad analogo concorso su scala mondiale). La decisione sarà rapidissima, entro novembre è prevista la premiazionee saranno distribuiti 4 premi in danaro da 30 mila euro e uno da 50 mila da impiegarsi nelle scuole di riferimento per la realizzazione dei progetti didattici premiati.
Un suggerimento al ministro della istruzione: si può prevedere qualcosa in più del semplice prestigio? Qualche soldo in più, una tantum, per il docente, non solo per la scuola. Qualche riconoscimento valido a garantire la permanenza nella scuola di servizio se lo si desidera e che valga almeno come la 104 di un parente. La indicazione al DS che quella risorsa professionale merita di essere salvaguardata e incentivata. Insomma, oltre alla gratitudine di studenti e famiglie, che comunque ci fa pensare positivo, qualche cosa che ci aiuti a toglierci uno sfizio, se ce l’abbiamo (comprare un tablet, cambiare il PC, andare in libreria e guardarsi intorno, un abbonamento alla stagione teatrale, ma anche qualcosa di trasgressivo).