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La fisica, una strana scienza 3 – il triennio — 1 commento

  1. Con Cabibbo diedi l'esame di Fisica Teorica nel 1975. Siccome già avevo iniziato la mia tesi sperimentale in un altro settore non ebbi molto tempo per seguire le sue lezioni. D'altronde le sue dispense scritte a mano! (con solo qualche capitolo a macchina) erano poco leggibili e incomplete. All'esame era presente anche Giorgio Parisi che credo fosse allora suo assistente. Mi chiesero un argomento molto esoterico "le correnti neutre" e di dimostrarne certe proprietà.  Negli appunti che avevo però questo argomento non c'era. Probabilmente l'avevano trattato a lezione e avendo riconosciuto che avevo frequentato molto poco (all'epoca si era quattro gatti in quel corso) mi volevano mettere in difficoltà.  Per fortuna avevo studiato questo argomento in due libri: il Bjorken & Drell e Landau & Lifshiz entrambi di teoria quantorelativistica. Libri davvero ostici su cui avevo sbattuto la testa, in specie quello di Landau veramente poco didattico. La dimostrazione contemplava l'uso di entità dette "spinori quadridimensionali" e l'avevo imparata proprio bene. Risposi a tutte le domande e mi diedero un buon voto. Da qualche parte dovrei avere un fascicolo rilegato con miei appunti di quando studiavo questo esame. Avevo seguito il consiglio di Bertrand Russell che da qualche parte aveva scritto che per capire la terribile opera di Frege sulla logica aveva riempito pacchi di appunti con parafrasi, deduzioni e commenti su ciò che studiava e consigliava di fare altrettanto con opere difficili. Da allora mi sono sempre attenuto ad esso.

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