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Commenti

La crescita dei partiti populisti in Italia e in Germania — 1 commento

  1. Più che interessante trovo miope e reticente questa “riflessione” sulla crescita dei populismi.
    Velocemente  solo tre  mie obiezioni:
    1.
    «Si tratta di problemi che sono stati aggravati dall'impennata dei flussi migratori, causata anch'essa dalla globalizzazione, e più recentemente dall'esplodere di conflitti militari in Africa e in Medio Oriente e dall'ingigantirsi delle minacce terroristiche connesse al fondamentalismo islamico».
     
    Reticenza: non una parola sulla  guerra permanente che dal 1990 ( Guerra del Golfo)  i “democratici” USA conducono. Si preferisce parlare genericamente  di “globalizzazione”. Perché?
     
    2.
    «Il risultato di tutto ciò è stato il diffondersi a macchia d'olio, in larghi strati della popolazione, di sentimenti di rabbia sociale, di acuto risentimento, di dirompente rancore».
    Rabbia sociale, risentimento, rancore. Immotivati e dovuti alla incontentabilità della popolazione (quale poi?) o a misure dei vari governi che hanno  impoverito economicamente, politicamente e culturalmente strati sociali precisi ( lavoratori e  ceto medio basso soprattutto), fatto schizzare  in alto il numero dei disoccupati, degradato scuola, sanità e servizi sociali, moltiplicato  i privilegi di un ceto dirigente (e non si tratta solo dei politici) in buona parte strafottente, impreparato e rapace?  
    La denuncia dei populisti sarà a volte o spesso  approssimativa e rozza, ma non certo ingiustificata (proprio come la rabbia sociale). Semmai sono le proposte che mancano o sono deboli o ambigue.
     
    3.
    «Specialmente in Italia, si può battere un catch-all party anti-sistema come il M5S solo costruendo nel centrosinistra un catch-all party che sia più forte del M5Snon solo nel primo turno ma anche in un eventuale ballottaggio. Un partito in grado di conquistare consensi in pari misura a sinistra e presso l'elettorato moderato, mediano, fluttuante.»
    Praticamente Parrini non parte da un’analisi dai problemi  economici e di politica internazionale che – a me pare – né il M5S né il PD vogliono o sanno davvero affrontare, ma mira a battere il populismo imitandolo, perseguendo la stessa logica puramente elettoralistica; quindi strappandogli a forza di propaganda e artifici vari  i consensi che oggi ha. Si tratta di attirare dalla propria parte il gregge degli elettori che ora  è diretto verso il M5S. Questa è  tutta la politica che il PD riesce a immaginare?
     

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