se ci distruggono i Sindaci …
Il mio papà ce l'ha più lungo del tuo.
Purtroppo questo è il livello del dibattito in corso che si è ingigantito con l'arresto del Sindaco di Lodi seguito dagli avvisi di garanzia a quelli di Livorno e di Parma. E' in corso un gioco al massacro in cui il massimo sembra essere il litigio su chi è più garantista dopo la fine del precedente campionato per chi era più giustizialista. Dunque non citerò nessun partito.
I giornalisti televisivi ci mettono del loro; manca solo che ci informino sul colore delle mutande della fidanzata del sindaco, ma non informano su quanto è accaduto. Cito come esemplare la vicenda del sindaco di Livorno che continua ad apparire come una faccenda legata all'aver portato al tribunale fallimentare i libri della municipalizzata, mentre invece l'accusa riguarda la stabilizzazione di precari in un contesto di bilanci non in ordine e contro il parere dei revisori dei conti.
Con le amministrative alle porte le accuse e le polemiche fanno notizia e dunque si lavora su quello. Cercherò di sostenere un punto di vista contrario.
1) Penso che la gran parte dei Sindaci italiani siano persone oneste e includo nel gruppo quasi tutti quelli che hanno ricevuto recentemente avvisi di garanzia o addirittura mandati di cattura. Quando negli anni 90 mi capitò di fare il Consigliere Comunale, prima alla opposizione e poi in maggioranza, mi resi conto che l'amministratore politicamente più lontano da me era cento volte più onesto di chi sparava giudizi dall'esterno e non andava al di là della visione del proprio ombelico.
2) Ad amministrare, così come a dirigere (e io l'ho fatto nella scuola) si deve scegliere continuamente. Ci sono anche quelli che non scelgono mai, che si lamentano delle difficoltà e non fanno nulla; quelli sono i peggiori. Finiscono il loro mandato e di loro non rimane memoria; saranno stati bravissimi nel lasciar fare ai funzionari i quali, a loro volta, per il rischio di sbagliare, non avranno fatto nulla.
- Poi sono sparite le delibere di giunta, per quasi tutto, e si è passati alle determine dirigenziali. Un termine orrendo, per di più abbreviato con Determina, parola dal significato incomprensibile ai non addetti ai lavori.
- Poi sono stati ridotti i poteri e le rappresentanze dei Consigli Comunali che ormai sono ridotti a luoghi in cui si discutono le interpellanze (perché la approvazione dei bilanci ad esercizio in corso e con i vincoli esistenti, non sarà mica una cosa sera).
- Poi è iniziato il processo delle 10 riforme al mese seguite dalle circolari applicative e da quelle di chiarimento. Il Sindaco si trasforma in estensore di documenti di programmazione inutili. Inutili perché richiedono di programmare su tempi per i quali non esistono certezze di bilancio e perché, nel frattempo, le risorse spendibili per investimenti decrescono e quando ci sono non sono utilizzabili (magari lo sono ma il funzionario non se la sente).
C'è bisogno di un grande processo di semplificazione e spero che Renzi, che ha fatto il Sindaco se ne renda conto:
- semplificare e rendere più snelle le norme, abrogandone la gran parte, scrivendo leggi e decreti che non sirimandino l'uno dentro l'altro
- piantarla di fare leggi delega che rinviano a decreti legislativi di emanazione governativa e dare poi in mano la stesura dei medesimi ai Consiglieri di Stato, che per ragioni casta, producono leggi che servono solo a dare lavoro a sestessi e a quelli delle corporazioni connesse (avvocati amministrativi, giudici dei TAR, funzionari regionali e ministeriali)
- dare ai Sindaci dei poteri reali in ordine alle politiche comunali liberandoli dalla ossessione delle cartacce. Faccio un esempio con la questione della gestione delle strutture comunali su cui si è auto-arpionato il sindaco di Lodi. Lo vogliamo dire che la grande rete di associazionismo noprofit che gestisce le attività sportive, culturali e assistenziali è un bene prezioso che deve essere tutelato e agevolato nelle procedure che portano alla stesura dei contratti di servizio? Lo vogliamo dire che così facendo si risparmia e si dà un servizio migliore? Oggi il Sindaco, invece di pensare alla società civile, deve pensare al sottocomma, al certificato e, quando ha finito, si rende conto che non è in regola con le norme europee.
Proprio perché sono a favore della efficienza e dei processi di riforma credo che chi governa debba prestare molta attenzione al buon funzionamento del livello dello stato più vicino ai cittadini, quello comunale. Dunque si facciano le riforme, si facciano gli accorpamenti, ma non si commetta l'errore di pensare che si può fare a meno della politica e di chi la pratica nel rapporto quotidiano con i problemi, di chi fa le trattative, di chi sgrossa le questioni e deve decidere se si va di qua o di là.
La discussione sugli avvisi di garanzia, sulle decadenze, sulle sospensioni, sulle incompatibilità, sulla prescrizione deve iniziare dopo. Più libertà, grazie. I conti si fanno alla fine, quando si vota. A questo punto avrete capito che De Luca, quello che volevano far fuori perché nel dare un incarico aveva sbagliato la qualifica di un consulente e che ha fatto la sua battaglia rinunciando alla prescrizione e pretendendo di essere assolto nel merito mi sta simpatico.