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Prima che io dimentichi – Mauro Cresti — 1 commento

  1. Nel 1988-1989 stavo lanciando in Italia un microscopio confocale laser in fluorescenza. Il prof. Cresti mi chiese di installarne uno nel suo laboratorio, stava procurandosi un finanziamento. Il microscopio lo gestiva un suo studente, a mio parere brillante, che chiamava il suo PC Abulafia. È interessante che il Laser confocale l'avesse messo in piedi per la BioRad John White (un fisico di Oxford) da solo. Un suo post-doc curava il SW per il trattamento delle immagini. Mi aiutava Salvatore Tacchetti, laurea in fisica dello stato solido a Bari e in contatto col gruppo di Mesagne di Cingolani (noto a tutti oggi per l'IIT). Un giorno ci telefona lo studente (immagino sia un professore oggi) e ci dice che il microscopio aveva smesso di funzionare. Ci fu un'accesa discussione fra me e Salvatore su chi dovesse scendere a Siena. Sarei andato anch'io, ma ritenevo che Salvatore conoscesse lo strumento meglio di me. Per di più era venerdì. Alla fine Salvatore scese a Siena, era un interruttore lasciato OFF. Tirammo un sospiro di sollievo, perché la macchina era in prova. Succede spesso che professori chiedano strumenti in prestito con la promessa di un acquisto, fanno le misure che servono alle loro pubblicazioni e te lo rispediscono. È qui che vorrei lodare la correttezza del prof. Cresti "Me lo lasci, che da qui a qualche mese glielo compro". Mi fidai. Sì, il prof. Cresti era una persona corretta e mi ha risparmiato una figuraccia, chapeau! A qualche centinaio di metri, ad un altro prof. senese prestai un microscopio nel vicino infrarosso. Diciamo che lo usò nove mesi, poi me lo restituì. Sigh!

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