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1956-1960: in Collegio a Varazze — 5 commenti

  1. Don Ariatti il prete alpino(credo in Russia nel 41)lo ricordo bene come gli altri che hai menzionato incluso Celestino. Il prof di francese era don Rebechini. Altri tempi… Anche don Maffei ricordo. All’oratorio c’era don Ricciarelli e anche, per un periodo breve, don Andrea Gallo il partigiano Nasun di Genova, amico di DeAndre che andò come cappellano sulla nave scuola Garaventa passato nei secolari per vedute diverse, era molto moderno.
    Ricordi del mio oratorio dal 1959/60… Come tutti i bambini varazzini. Grazie del tuo bel post
    Fine anni 60 si raccoglieva carta per operazione Mato Grosso, un amico, oggi prête salesiano, trovò un vecchio registro con nomi incluso Sandro Pertini. Una mano ignota, forse per eccesso di zelo, credo e spero anni dopo aggiunse a fianco del nome la scritta d’inchiostro rosso tutto in maiuscolo SOVVERSIVO.

  2. Gentilissimo
    ho letto molto volentieri il racconto. un po’ perché amo Varazze, ci siamo stati per anni e anni in vacanza e un po’ perché mi occupo di bambini, bambini in istituto etc… quindi continuerò la lettura. Grazie per questa condivisione preziosa, profonda e molto ben raccontata.
    Enrica Milani

  3. Egregio Professore
    ho letto con nostalgia e commozione la storia del collegio Salesiano di Varazze. Ho frequentato il collegio fra il 1967 e 1970 (le tre medie) e molte cose non erano cambiate rispetto ai racconti da lei descritti per il decennio precedente. Ho trovato anche alcuni riferimenti a personaggio del Collegio (fra tutti l'Ingegner Nocelli) molto toccanti. La ringrazio per aver lasciato la Sua testimonianza, assolutamente condivisibile. I migliori saluti. Angelo

  4. Ho passato tutte le mie vacanze estive a Varazze fino a quando mi sono sposata. Anzi poi anche per un paio d'anni dopo. Mio nonno aveva preso una casa a fianco della sede delle suore domenicane sulla stradina che parte da Santa Caterina e arriva a mezza costa per poi scendere prima della strada romana. Una volta era lastricata di sassi aguzzi ed infatti ci ho lasciato un tallone.
    Ricordo il collegio. Se non erro aveva anche un campetto da calcio che utilizzavamo per le immancabili sfide bagni Rosso vs bagni Perù . Una volta feci anche parte della squadra femminile. Credo di avere commesso una cinquantina di falli di mano.
    In quanto alla gita alla Guardia era l'avventura estiva per eccellenza. Si andava anche alla diga nel tentativo di trovare qualche mora , oppure molto più agevolmente ai Tre Pini. I Tre Pini poi rimasero sotto un ponte della autostrada e persero il loro fascino. Ricordo che durante la costruzione del viadotto facevano saltare della roccia con le mine e prima dello scoppio si sentiva il suono acuto di una trombetta che avvertiva del pericolo.
    C'era ancora il Teiro scoperto e nei giorni in cui macellavano (ho sempre odiato la carne di Varazze) l'acqua si tingeva di rosso.
    C'erani ancora tutti i passaggi a livello. Con gli anni veramente le costruzioni sono aumentate tantissimo credo anche in maniera abusiva o semi abusiva. Tutte le villette con balcone a poco a poco diventavano villette con veranda e venivano riciclate come piccole pensioni. Non credo ci sia bisogno di dire che le verande dopo qualche anno diventavano cameretta in muratura. È stato proprio un po' uno scempio. Ma tutto ciò fa parte dei miei ricordi.

    • Il Teiro ogni tanto lo risalivamo durante le passeggiate e me lo ricordo abbastanza pulito nella parte alta. Poiché c'erano le concerie sei sicura che il rosso non venisse da lì piuttosto che dai macelli?

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