le fasi di passaggio
Le fasi di passaggio sono complicate perché i diversi ingranaggi non si incastrano subito.
Ognuno vorrebbe che tutti gli altri facessero quello che ha in mente lui e invece ciascuno degli altri si muove secondo la propria logica.
Il mondo vecchio crolla perché non riesce a far fronte ai cambiamenti; mette una toppa di qua e se ne apre un’altra di là (dai rifiuti di Napoli ai danni da maltempo, dalle critiche di Confindustria alle proteste degli immigrati).
Stasera sulla 7 c’era Sallusti sempre più magro, con la barba lunga, in tenuta trasandata tipo intellettuale esistenzialista degli anni 60, e spocchioso come al solito. Sosteneva che sul fronte di Berlusconi va tutto bene; che non c’è nulla di nuovo, che i problemi li ha Fini che sta rifondando AN ma passa dal 12% al 4%. E a me venivano in mente i gerarchi che tranquillizzavano Mussolini nei primi mesi del 45. Va tutto bene, non sta succedendo nulla.
E infatti La Russa dichiara che lui dorme tranquillo; fa bene.
Non mi piacciono nel centro sinistra quelli che tirano la maglia a Fini pretendendo di dirgli cosa dovrebbe fare per essere coerente.
Io non lo so chi farà la mossa decisiva; so che ci sarà e mi piacerebbe che avvenisse quando il nuovo, anche in termini di consenso, sarà pronto a prendere il posto del vecchio.
A proposito, ma voi avete capito perché Bertolaso va in pensione? A proposito voi avete capito perché della mitica Minetti di cui tutti parlano esiste solo una fotografia, la stessa, che tutti ci mostrano? Se fa il consigliere regionale chissa quante occasioni ci sono per fotografarla.
Intanto, visto che sono un po’ conservatore, ho dedicato il pomeriggio di sabato a preparare un pentolone di cassoeula.