la crisi della politica
Non ho mai negato il ruolo della complessità nel pensiero, nella cultura e nella scienza. Ma da qualche tempo sono preoccupato perché la complessità è stata sostituita dagli azzeccagarbugli.
In Europa i provvedimenti e le decisioni le prendono gli euro-burocrati che dicono alla Commissione cosa si fa e cosa non si fa.
La Corte Costituzionale interviene su questioni che non hanno rilevanza costituzionale ma corrispondono a scelte politiche e lo fa, dopo la sentenza sulle pensioni, contrattando con il governo la non retroattività della illegittimità del blocco contrattuale degli statali
A livello nazionale le leggi le scrivono i consiglieri di stato e sono sempre più complicate, soggette ad interpretazione e piene di articoli,commi e sottocommi
A livello regionale ogni assessore è circondato da schiere di funzionari e consulenti che decidono cosa si fa e cosa non si fa.
A livello comunale il potere è nelle mani dei funzionari e se prendi in mano una delibera fatichi a coglierne la sostanza e la motivazione in un mare di rinvii, di visto, di sentito, di considerato …… C'è sempre di tutto di più tranne la motivazione reale.
Se qualcosa non ti piace trovi sempre un TAR che ti dà ragione
E per finire la casta dei giornalisti si è assunta il ruolo di semplificatori del pensiero. A semplificare sono bravissimi: interpretano le pulsioni del momento. Basta tasse. Quello di Monti è stato il peggior governo del dopoguerra..
Secondo voi la riforma del catasto va fatta? Secondo me sì, ma dirlo è impopolare e allora si rinvia
Vi pare possibile che Odevaine passi indenne da Veltroni ad Alemanno a Marino a Zingaretti ? La vedo male.