lo sciopero degli scrutini va impedito preventivamente
I COBAS della scuola hanno dichiarato il blocco degli scrutini per 2 giorni e lancoano l'amo a CGIL/CISL/UIL/SNALS/GILDA che per ora attendono. Il mio è un ragionamento da uomo di scuola che di scrutini finali ne ha fatti tanti, sia da docente sia da DS.
Lo scrutinio è un momento importante perché equivale, più in piccolo, a quanto accade in camera di consiglio durante i processi penali. La norma che prevede che l'organo deliberante debba essere un Collegio Perfetto (cioè che non ci possano essere assenti) è stata posta dal legislatore non a caso. L'intero Consiglio di Classe deve poter esprimere la propria opinione e sia la assegnazione dei voti, sia la scelta se ammettere alla classe successiva, oppure assegnare debiti formativi, oppure non ammettere è un fatto collegiale, non semplice da gestire quando c'è dissenso sull'esito finale o quando il dissenso avviene tra il singolo docente che propone il voto e l'organismo collegiale che lo delibera.
I tempi sono solitamente ristretti perché gli scrutini vanno fatti dopo il termine delle lezioni e devono terminare prima dell'inizio degli esami di stato (una settimana). Devono essere presieduti dal Dirigente Scolastico o dal docente delegato (il coordinatore) ma è bene, per ragioni di uniformità, oltre che di rappresentanza solenne della Istituzione scolastica che sia il DS a presiedere. Molti docenti insegnano su molte classi e una quota significativa di docenti (i precari ma non solo) insegnano su più scuole; così il calendario va concordato tra diverse istituzioni scolastiche e tendenzialmente, ma con fatica, si riesce a far funzionare il tutto. Gli adempimenti sono molti e dunque, solitamente si delibera in presenza del DS e si compiono poi gli adempimenti finali di verbalizzazione e compilazione degli atti mentre il DS va a presiedere un altro scrutinio.
In sede di scrutinio bisogna avere il tempo necessario a discutere e quando si presentano casi spinosi, la discusssione può dilatarsi e incrudirsi. I docenti e il dirigente devono saper essere molto professionali, lasciare a casa le tensioni e dimenticarsi di una situazione calda che potrebbe aver riguardato una deliberazione precedente. Insomma, bisogna essere, equi, equilibrati, saggi e lungimiranti.
Sono queste le ragioni per le quali, secondo me, lo sciopero degli scrutini è inammissibile e va bloccato preventivamente. Il problema non sono i ritardi, non è il rischio di rinviare di qualche giorno l'inizio degli esami di stato, non è il problema di fare notte; per questi aspetti (faticosi da gestire) può esserci rimedio. Quello che mi preoccupa è invece il deterioramente del necessario clima di tranquillità e razionalità.
Se un singolo docente sciopera; non lo si può sostituire con un commissario ad acta (come capita in caso di repentine malattie). Già il commissario ad acta crea secondo me un vulnus perché si determina una disparità di trattamento (non si decide solo in base alle carte, si discute, si emettono giudizi prognostici). In questo caso invece si rinvia, diciamo dopo le 20; ma a questo punto un docente diverso dal precedente si mette in sciopero (è la guerriglia del minimizzare i costi) e si ricomincia.
La tensione cresce, i rapporti tra i docenti si fanno cattivi, scattano le ritorsioni men tre, teoricamente, si dovrebbe giudicare con serenità.
Poi ci sono mille cavilli giuridici (per quanti giorni può continuare la manfrina, quante ore può durare lo sciopero di un singolo docente, per quante volte si può dichiare in sciopero), ma il problema principale è di sostanza: il collegio giudicante deve poter operare con serenità ed è questo il discorso che deve fare il governo assumendo provvedimenti tempestivi e spiegandoli agli italiani e ai genitori che, magari, si arrabbiano solo per gli aspetti di ritardo nella comoarsa degli esiti finali. Si faccia la lotta sul ddl del governo ma si lascino stare gli scrutini€€.
Mi sia consentita un'ultima osservazione: sulla rete vedo comparire nei diversi forum comportamenti da stadio, inviti ad azioni e giudizi che nulla hanno a che fare (o dovrebbero avere a che fare) con la funzione docente. Stasera dopo aver letto un post di una docente che invitava a collegarsi in massa al sito della Stampa dove compariva un sondaggio per truccare l'esito ed evitare che le truppe renzian-gianniniane organizzassero il consenso per il governo mi sono permesso di far osservare che 1) non siamo in un videogioco 2) che un docente dovrebbe sempre essere un docente. Hanno replicato chiedendo se ero un troll ed ho risposto di no, che ero e sono una persona seria.