tutto in regola tranne la sostanza
Mi sono imbattuto ieri, quasi per caso, nella notizia relativa alla eredità di Margherita Hack e alla fine avevo deciso di non farci nulla, data la delicatezza del tema. Poi ho visto che i giornali che ne parlano oggi sono aumentati e allora dico la mia.
La vicenda è la seguente: Margherita Hack (morta nel 2013) e il marito amatissimo Aldo De Rosa (morto nel 2014) da diversi anni venivano accuditi da una badante albanese Tatjana Gjergo che viveva con loro insieme alla figlia Eda (poi divenuta astrofisica e trasferitasi negli USA). Esistono numerose manifestazioni di affetto di Margherita Hack verso la badante diventata parte della famiglia e le sue preoccupazioni per la situazione del marito (affetto da Halzheimer – fonte Il Piccolo) si attenuavano pensando al fatto che Tatjana avrebbe continuato ad occuparsi di lui.
Nella foto qui a lato, che ho preso da Facebook, li vediamo tutti e quattro nel 2012 in occasione della cerimonia per i 90 anni di Margherita svoltasi in prefettura a Trieste. Si vede abbastanza bene la assenza di Aldo che, con la stampella, segue il disegno del tappeto indifferente a ciò che gli accade intorno (e basta guardare l'intera sequenza per rendersene conto).
Margherita Hack, prima della morte, fece due testamenti olografi successivi nei quali lasciava il suo patrimonio (un appartamento e circa 500 mila euro) tutto al marito con la clausola che alla sua morte l'appartamento e 100 mila euro venissero lasciati alla Gjergo e altre cifre ad associazioni animaliste.
La volontà della Hack era chiara e si basava sulla sua presunta incapacità del marito (di qui la scelta di disporre dei beni dopo la morte del marito nel momento in cui glieli lasciava in eredità). Un difetto di espressione della volontà che però creava un vincolo giuridico ineccepibile. Ed è stato così che 6 giorni dopo la morte di Margherita, Aldo De Rosa ha vergato un suo testamento molto breve nel quale lascia tutto (la casa e i 500 mila euro) alla signora Gjergo. Nulla andrà in beneficienza. Va precisato che su Aldo De Rosa era stato nominato un amministratore di sostegno, ma che egli non era mai stato dichiarato incapace di intendere e di volere.
Il caso è clamoroso perché si tratta di Margherita Hack, ma di casi del genere ne ho sentiti molti altri negli ambienti delle case di riposo per anziani (o di anziani assititi a casa) e in questi casi la parte dell'avvoltoio la fanno i preti che si fanno fare lasciti ad personam (nemmeno alla comunità parrocchiale) da anziane ormai proiettate verso il paradiso.
Purtroppo non c'è nulla da fare: i controlli sulla capacità di intendere e di volere non partono in automatico e in queste situazioni si mischiano affetto, buoni sentimenti e danaro con risultati esplosivi. Dalle ultime notizie sembra che Aldo fosse diventato insofferente al giro di amicizie animaliste della moglie. Sembra. Cosa sia successo nei 6 giorni tra la morte di Margherita Hack e il nuovo testamento non lo sapremo mai. Amen.