il patto del Nazareno e le questioni di cuore
Riprende dal sito Fisica…mente:
Fu Matteo il primo a diffondere l'equivoco secondo cui il titolo "Gesù il Nazareno" avrebbe qualche riferimento con la città di Nazareth… Il termine Nazareno [Nazoraios nel testo originale greco] non significa affatto "della città di Nazareth", ma si riferisce a ben altra cosa, che l'evangelista intendeva censurare.Nella Cristianità, il tema "essere un Nazareno", così come lo rappresentano Marco e Luca, è basato su un gioco di traslitterazione dall'aramaico al greco [ar. Nozorai – gr. Nazoraios, ebr. Nozri], attraverso il quale si è tentato di associare il titolo stesso con la città di Nazareth in Galilea (la cui esistenza, in quel periodo, è del tutto dubbia). In conseguenza di ciò la città viene identificata come il luogo di residenza del Messia che deve venire. La forma ebraica per Nazareth è NZRT, che è tarda ed è stata indicata come Nazrat o Nazeret, invece la forma greca Iesous o Nazoraios deriva dall'aramaico Nazorai che è un nome di setta, e che non ha niente a che fare con Nazareth…
E così i sostenitori del complotto avranno una ragione in più per discettare sul patto del Nazareno.
Da ieri c' è un grande dibattito che appassiona tuttti gli esperti in seghe mentali. C'è o non c'è una nuova maggioranza? Matteo Renzi ne deve prendere atto?
Assisto ai giochi della sinistra PD con un misto di incazzatura e rassegnazione.
La incazzatura mi viene dal fatto che questi stanno facendo di tutto per mettere in difficoltà il partito di cui fanno parte e sono disposti, in nome della guerra a Renzi, ad usare come slogan della propria azione Muoia Sansone con tutti i filistei. La rassegnazione deriva dal rischio, cui siamo abituati, che in Italia viga sempre e comunque il consociativismo. La Madia dichiara che sta per far partire la mobilità dalle provincie agli uffici giudiziari? Eh no dice Barbagallo, dobbiamo concertare, bisogna vedere … non bisogna esagerare.
Si stava per fare la riforma della legge elettorale sulla base di una trattativa tra le due forze che credono nella riforma delle Istituzioni e la sinistra PD (mai così sinistra come ieri) non ha votato l'emendamento che toglieva di mezzo i quasi 40 mila emendamenti strumentali di SEL e Lega. Prima della votazione Esposito aveva dichiarato: "Nel Pd siamo all'impazzimento. Ci sono esponenti di questo partito che dicono cose su Renzi che non si sono mai neanche immaginati di affermare contro Berlusconi. Non si capisce allora perché uno deve stare insieme. Fai un'altra cosa, legittimamente. Ritieni Renzi il peggio del peggio del peggio della politica e della società italiana? Cristo santo, vai! Fai un partito! Il popolo sicuramente è lì plaudente, non aspetta altro. Vai e ti misuri, avrai il mio grande rispetto. Così sei un parassita". E rispetto al fatto se sia o meno un punto di non ritorno: "Ma io non vedo l'ora. È un anno e mezzo che lo auspico. Non se ne può più. Per tutto questo tempo non si è voluto prendere di petto la situazione del Senato. Non è che qui tutto può diventare coscienza. Pensi che oggi ho sentito la senatrice Lo Moro dire che è un fatto di coscienza: ma come si fa? E quindi quando discuteremo di temi etici, cosa saranno? Questioni di cuore?".
E' intervenuto Bersani a dire che se non ci si rispetta il partito non c'è più e che Renzi non ha voluto l'accordo con la minoranza. Sono arrivate le scuse per il parassita ma la questione rimane e vediamola allora:
- Il parassita è un organismo che campa succhiando da altri la sua linfa vitale (e mi pare che ci siamo)
- L'emendamento Esposito prevede 100 capilista di Collegio che si possono presentare in non più di 10 Collegi. Le preferenze scattano di lì in poii e rispettano la parità di genere. E' stata tolta, salvo per i capilista, la possibilità di candidature multiple; 340 seggi sono assegnati con il premio di maggioranza (soglia del 40% o ballottaggio); è stata abbassata la soglia per entrare in parlamento al 3%; il ballottaggio si fa se non si raggiunge come lista (non come coalizione) il 40%; gli apparentamenti vanno fatti prima e non tra I e II turno. E' un compromesso ma è un buon compromesso visto il punto fermo, da parte di FI, sui capilista di collegio. L'abbassamento della soglia al 3% viene incontro alla esigenza di rappresentanza così come la scelta di fare collegi piccoli lega comunque, anche il capolista nominato, al suo territorio.
- Rispetto al porcellum c'è un abisso e quando sento Bersani e Fassina dire che si poteva trovare l'accordo all'interno del PD come se non esistesse un problema di compromessi da fare in ambito parlamentare mi viene da ridere; secondo costoro Renzi avrebbe dovuto fare un bell'accordo interno al PD per poi andare alla rottura con tutti gli altri (tecnica in cui Bersani ha dimostrato di primeggiare). Mi fa specie che proposte del genere vengano da persone che hanno gestito il porcellum e che, messi alla prova, hanno fallito sia a destra sia a sinistra.
- Il merito delle questioni non importa rispetto all'obiettivo principale: indebolire Renzi. Basta frequentare i social network per rendersi conto della mancanza di misura: più uno conta di meno e più le spara grosse. Vengono scomodati il congresso di Livorno, la salma di Berlinguer … e ormai il dibattito è se sia peggio Renzi o Berlusconi. E' evidente che chi crede nel PD e nella sua politica non può continuare a giocare con il cerino: fare le riforme è difficile ma è inaccettabile che quel che si riesce a spuntare stante le caretteristiche di questo parlamento, debba essere rimesso in discussione ogni giorno e per ogni provvedimento da esponenti del PD che remano contro. Ricordate le frasi di Fassina sulle ripercussioni per la elezione del capo dello Stato?
Avanti tutta: riforme con chi le vuole fare.