Mara Carfagna e i comunisti
Negli anni 50 i quadri comunisti venivano preparati alla prestigiosa scuola di partito delle Frattocchie dove studiavano storia, filosofia, economia, tecniche di organizzazione. I più bravi venivano mandati a Mosca.
Sempre negli anni 50 era in voga una diceria secondo cui i comunisti, così come gli zingari, rapivano i bambini: i primi per indottrinarli, i secondi per venderli.
Mara Carfagna è troppo giovane per aver sentito queste cose, ma in qualche seratina a villa San Martino, davanti alla Minetti vestita da suora, devono avergli fatto un breve corso sulla storia italiana del dopoguerra e così ieri sera, a Ballarò, ha messo Giuliano PIsapia tra gli ex comunisti prima, tra i seguaci di Vendola poi e infine con Renzi.
In effetti, Giuliano Pisapia è il figlio di un grande avvocato laico che ha fatto da padre al codice di procedura penale ed è stato anche eletto come indipendente nelle liste di Rifondazione Comunista. Da avvocato ha patrocinato la causa CIR contro FININVEST e deve essere stato questo elemento a far scattare il raptus.
Quando, amabilmente Pisapia, con aria sorniona, le ha detto di non fare la spiritosa si è anche inviperita: non faccia la spiritosa lei lo dice a sua moglie o a sua sorella.
Per una che nella vita ha fatto la soubrette, offendersi su un non faccia la spiritosa mi pare il massimo. Era tanto che non assegnavo l'asino dell'Amiata.