presidente, onorevole, segretario, garante … ma chiamamoli badante
Sono passati più di due anni da quando mi è capitato di scrivere presidenti, segretari, direttori e ci risiamo. C’è gente che reagisce ad anni di maldigerito senso di inferiorità, gonfia il petto e ti fa notare che onorevole è come il diamante: un onorevole è per sempre.
Marilina Intrieri, è stata deputata dell’Ulivo nella legislatura più breve del centro sinistra, quella del 2006-2008; poi è passata con Mastella e infine è stata nominata dal centro destra Garante per l’infanzia della Regione Calabria (DC, PPI, CDU, DS, Ulivo, …, UDEUR, un percorso, una garanzia); il figlio si è candidato alle elezioni del 2013 con la Lega Nord Calabria.
Nella sua veste istituzionale doveva andare a visitare il CARA (Centro Accoglienza e Richiedenti Asilo) di Isola Capo Rizzuto ma la Prefettura di Crotone, nel trasmettergli l’OK alla visita ha compiuto uno sgarbo inammissibile: l’ha chiamata dottoressa invece che onorevole.
Dice il Corriere che nella comunicazione ufficiale, vergata su carta intestata del Garante per l’infanzia e datata 7 settembre, Intrieri spiega al funzionario della Prefettura di Crotone di restituire le lettere «che mi ha inviato perché voglia cortesemente integrarle col pertinente titolo istituzionale. Ho constatato, infatti, dalla lettura delle note a sua firma che mi viene attribuito il titolo accademico e non anche quello di onorevole che mi compete nella mia qualità di deputato della XV legislatura … Mi sorprende che l’inesattezza rilevata provenga dal massimo ufficio dello Stato sul territorio. Attendo quindi le note corrette».
La signora ci tiene proprio al suo titolo come potete vedere dal sito del garante. E’ onorevole persino nell’indirizzo di posta elettronica.
Ho fatto una piccola ricerca sui quotidiani calabresi e ho trovato un intervento che risale a metà agosto. Immagino sia l’episodio che ha fatto scattare la richiesta di una visita al CARA di Isola Capo Rizzuto. Come si vede si tratta di questioni importanti. Peccato che il funzionario abbia scritto dottoressa invece di onorevole sul pass.
Il Garante dell’Infanzia della Regione Calabria, l’ex parlamentare Marilina Intrieri,sottolinea in una nota «i gravi ritardi da parte delle istituzioni nell’accoglienza dei minori stranieri che giungono con gli sbarchi sulle coste calabresi», e lancia l’allarme in particolare sul fatto che «venti minori sono scomparsi dal Centro richiedenti asilo di Isola Capo Rizzuto», nel Crotonese.
«Che ne è di loro? – chiede Intrieri -. Che certezze abbiamo che si sia trattato di un allontanamento spontaneo? Dove possono essere andati soli e senza mezzi? Mi auguro le forze dell’ordine riescano a rintracciarli. I minori al contrario dei maggiorenni hanno diritto a cura, vigilanza e custodia per evitare che corrano pericoli». Secondo il Garante dell’infanzia della Calabria «i ritardi da parte delle istituzioni hanno riguardato in particolare l’accoglienza dei minori giunti in Calabria con gli sbarchi del 20 e del 29 luglio scorsi a Crotone, che hanno comportato violazione dei loro diritti derivanti dalla convezione di New York. Tali gravi ritardi si sono concretizzati nell’ingiustificabile permanenza presso il ‘Cara’ di Isola Capo Rizzuto per circa una settimana di 70 minori tutti ospitati in un unico capannone dotato di soli due servizi igienici e due docce, con gravi rischi per la loro salute.
Ho accertato inoltre che nessuna scheda sanitaria è stata predisposta con le notizie urgenti in ordine alle loro vaccinazioni. Ma la cosa più grave è stata la mancata comunicazione, a oltre cinque giorni di distanza dallo sbarco, dei nominativi dei minori accertati che si sarebbe dovuta fare, senza indugio, alla Procura ed al Tribunale dei minorenni di Catanzaro per i conseguenti affidi. Anche il Comune di Crotone, competente per la cura e l’assistenza – conclude Intrieri – non aveva preso in carico i minori per accoglierli in una struttura idonea».
Ho deciso di ritornare sul tema della insipienza di molti rappresentanti del nostro ceto politico perché nella giornata di ieri in parlamento c’è stato uno scontro acceso tra il deputato dei 5 stelle, Alessandro Di Battista, e la presidente della Camera Boldrini.
Quelli dei 5 stelle stanno facendo una battaglia di retroguardia contro la istituzione del comitato dei 40 un organismo con cui si cerca di rendere più agevole e spedito l’iter di riforma costituzionale.
Andatevi a vedere il testo del ddl (ed in particolare la relazione di accompagnamento) e vi renderete conto che non c’è nulla di golpista contro le regole di aggiornamento della costituzione. Ma tant’è e i 5 stelle hanno tutto il diritto di fare le loro battaglie. Di Battista ha avuto però il torto di dire che in giro c’è molta ipocrisia e che il PD è peggio del PDL e più avanti che puniteci pure se abbiamo sbagliato, ma prima sbattete fuori dalle istituzioni i ladri. Sul primo punto la Boldrini l’ha invitato a non offendere e ad usare un linguaggio consono (?) sul secondo punto gli ha tolto la parola.
Forse la signora Boldrini era stanca, ma da quando dire che il PD è peggio del PDL è una offesa? A me pare un giudizio – non lo condivido, ma non è una offesa. E da quando è vietato dire che bisogna buttare fuori dal Parlamento i ladri? Forse da quando si fanno manfrine come quella di ieri alla Giunta del Senato? Il relatore Augello può certamente avere il diritto di cambiare idea (soprattutto se gliela hanno fatta cambiare) e dire che che si è sbagliato, che le pregiudiziali che aveva posto non erano pregiudiziali, ma solo dei punti di vista.
La decenza avrebbe richiesto che si dimettesse immediatamente e si nominasse un nuovo relatore. Invece no: si va avanti e si è guadagnato qualche giorno in attesa di …. non si sa.
Sempre sul Corriere di oggi un articolo, non si sa quanto fondato, dice che c’è una pattuglia di una quindicina di senatori del PDL (siciliani e campani) pronta a lasciare il gruppo per appoggiare un eventuale Letta bis che salvi la legislatura (nomi completamente sconosciuti ma che hanno lasciato posti politici ben retribuiti per fare il senatore e che ora dicono di no a nuove elezioni in cui non sarebbero rieletti).
Onorevoli, onorevoli, onorevoli … ma quando vi deciderete a farvi chiamare signori ? Signor Di Battista, signora Boldrini, signora Intrieri. In un colpo solo togliamo di mezzo sia gli onorevoli sia i dottori; come si fa nei paesi di lingua e cultura anglosassone.