spigolature
Ieri mi sono sentito la conferenza stampa di Letta e dei suoi ministri per presentare il nuovo decreto legge su occupazione e casa. Capacità di annuncio e sicurezza da parte di Letta che ha decisamente dominato la scena. Grandi capacità di indorare il poco, grande reattività di fronte alle domande, difesa della autonomia del governo. Alfano in un contesto in cui Letta cercava di alzare e allargare il discorso ha fatto la parte dell'accattone tentando di "attaccare il cappello"; pietoso.
Sono anche io curioso di sapere quanta fregatura mi prenderò con il decreto ma in assenza del testo devo portare pazienza. Ho due case in comproprietà con mia moglie; la principale è la nostra casa storica in Brianza; la seconda è una casina piccola qui in Toscana dove abito e dove ho preso la residenza quando mi sono trasferito per lavorare a Siena.
Così invece di una prima casa grande e una seconda piccola abbiamo due prime case che per metà sono seconde case. Risultato per quella di Villasanta (seconda casa) ho speso l'anno scorso circa 600 euro e per quella di Monticiano (prima casa) 15 euro. Mia moglie per Villasanta (prima casa) 75 euro e per Monticiano (seconda casa) 100 euro.
Si vede che non apparteniamo alla categoria degli esperti in elusione fiscale! Sarebbe bastato che io mantenessi la residenza a Villasanta … Adesso che, grazie al PDL non si paga più l'IMU sulla prima casa mi aspetto una ulteriore bella stangata a differenza dei possessori di prime case di lusso. Evviva! L'IMU non c'è più.
Mi ha colpito il ministro Lupi, durante la conferenza stampa, su una questione di dettaglio; gli è scappato un "implementare" subito seguito da una correzione lessicale da cui si è capito che non sapeva cosa volesse dire implementare, neologismo dall'inglese implementation che significa semplicemente fare, realizzare, produrre … Mi è venuto in mente un episodio accadutomi più di 20 anni fa, quando lavoravo nel privato e avevo un collaboratore, per il commerciale, di quelli che parlavano a vanvera. Un giorno dopo avergli mostrato un nuovo software su cui lavorava il gruppo di sviluppo da me coordinato, mi sentii fare la seguente domanda: "sì è interessante, ma quando lo implementiamo ? …". Lupi, come sottotitolo per il suo sito ha scritto "la prima politica è vivere". E la seconda?
Stamattina ho comperato il Corriere per leggere su carta qualche informazione in più sulla Siria e sulle decisioni del governo. Poche notizie, considerazioni superficiali, poca documentazione.
Mi era già successo l'altro ieri e avevo dato la colpa al periodo feriale agostano. Spero che sia così, anche perché, fuori dal Corriere non saprei cosa leggere. Non mi ritrovo con i giornali "militanti" tipo la Repubblica e spero che in nome della concorrenza non si stia andando verso un giornalismo ricco di cose inessenziali, tante e brevi.
Oggi poi mi è proprio pesato metterci 1.80€ per avere in cambio, su carta patinata, "Style magazine", uno di qugli allegati obbligatori nati esclusivamente per aggirare le norme sul tetto di pagine di pubblicità nei quotidiani. Le prime 45 pagine (quarantacinque) erano esclusivamente di pubblicità di stilisti poi veniva qualche articolo, una pagina sì e una pagina no, costruito all'insegna della superficialità più assoluta. Mi ha meravigliato vedere che alcune grandi firme del Corriere ci fanno una rubrica fissa. Dice il sito del Corriere "Style Magazine, il mensile del Corriere della Sera che racconta le passioni dell'uomo moderno. Parla agli uomini anticipandone i bisogni, sollecitandone i desideri, raccontandone i piaceri. È un giornale ricco, capace di rispondere a un bisogno informativo evoluto grazie alla presenza delle grandi firme del Corriere e alla capacità di porsi come punto d'osservazione privilegiato sulle nuove tendenze sociali e di costume".
Dio mio, le passioni, i bisogni, i desideri e i piaceri e io non sono riuscito a leggere nulla. Mi è venuto in mente un servizio-intervista su RAI Storia di qualche giorno fa in cui veniva intervistato il direttore di Sette (l'inserto del venerdì). Nella occasione ho appreso che all'origine il Corriere era contrario agli inserti ma poi lo fece per stare al passo con la Repubblica. Il passo successivo fu lo spostamento del supplemento dal giovedì al venerdì in modo che i due inserti uscissero in contemporanea in nome della concorrenza.
Così adesso ti becchi Style il giovedì, Sette il venerdì, Io donna il sabato …. Ma in nome della concorrenza non si potrebbe rendere opzionali questi acquisti? Eh no; la pubblicità ha le sue regole. E così ti raccontano che lo fanno per i lettori.