caro Maroni, così non va – Genova 1
Ieri sera facendo un po’ di zapping ho visto le immagini indecorose delle devastazioni connesse all’incontro di calcio Italia Serbia. Stamattina sento dalle rassegne stampa e dai GR che: il casino è incominciatio nel pomeriggio; i delinquenti erano arrivati a Genova con numerosi autobus; probabilmente sono gli stessi delle violenze al gay pride di Belgrado; i filmati mandati in mondovisione consentono di individuare alcuni capicosca (e uno in particolare la cui foto sta in prima pagina sul Corriere) perfettamente riconoscibili; i filmati lo mostrano che incita e che provoca arrampicato sulle reti; le violenze a Genova sono continuate sino alle 4 di stamattina; i pullman sono ripartiti per la Serbia stamattina, tranne uno dirottato in questura
Assicuro che sono perfettamente razionale e non intendo provocare. Siamo nella società dei simboli e delle immagini e faccio due domande:
- Cosa impediva di addormentare il bellimbusto con una siringa con anestetico e poi andarlo a prendere?
- Cosa impediva di mandare in carcere in attesa di accertamenti tutti i tifosi con i loro pulman? Erano in 1500 e di questi almeno 400 hanno partecipato ai disordini. 400 vuol dire 8 pulman
L’Italia ha mandato due messaggi nel mondo:
- per certe cose c’è l’impunità e dunque la prossima volta converrà fare ancora meglio
- in Italia l’ordine pubblico non è una cosa seria.
Altro che dibattito sulle telecamere alla stazione anagnina. E sia chiaro che non ce l’ho con i poliziotti che, probabilmente, la pensano come me.
Un collaboratore mi fa osservare che il tutto è accaduto a Genova. Vi ricordate del G8?