Umanità: ci torno sopra volentieri
Se mi dovessero chiedere, ma tu con chi stai?, risponderei che sto con Bocchino (Fabrizio, non Italo) il senatore del 5 stelle che su Facebook ha scritto un po' di cose interessanti.
Come ho cercato di far capire ieri, chi sta dentro una organizzazione non è mai totalmente libero e non lo è chi sta dentro una organizzazione in cui vige il centralismo democratico più assoluto (ricordiamoci le cose che ha detto e scritto Grillo contro la liberta del parlamentare garantita dalla Costituzione.
Seguiamo i ragionamenti di Bocchino:
- Per quelli che ancora non lo sanno, ebbene io ho votato Grasso. L'ho fatto perchè sentivo insostenibile il peso di essere accostato, seppur lontanamente, all'elezione di Renato Schifani alla seconda carica dello Stato. Per me non è solo una questione politica, ma anche etica. Non condivido il punto di chi dice che la responsabilità della sua elezione sarebbe stata solo dei partiti. Non è così. Sarebbe stata anche mia. Magari sarà stata una trappola, ne possiamo discutere. Ma la responsabilità sarebbe stata anche mia, perchè sono stato messo in condizione di impedirlo, e se non l'avessi fatto, la responsabilità sarebbe stata anche mia. – Bocchino non dice di apprezzare Grasso; dice che bisognava fermare l'elezione di Schifani e che su questo punto, votare diversamente avrebbe significato consentire una elezione che non voleva. Sul suo profilo Facebook tra i mi piace compare Peppino Impastato e uno che sta dalla parte di Impastato è evidente che non condividerà l'opinione di Grillo secondo cui è stato un tranello, secondo cui Grasso o Schifani sono due patologie che differiscono solo per il grado di gravià.
- Il gruppo è coeso, tutti faremo tesoro di questa esperienza, che scaturisce da quella ricchezza che è la diversità di vedute di un gruppo di cittadini che hanno appena iniziato questa bellissima avventura. La diversità di vedute entro un progetto comune è un elemento di ricchezza.
- C'è anche un altro motivo per cui l'ho fatto. Prima di votare, mi sono giunti tantissimi messaggi da attivisti ed elettori sia pubblici che privati, la maggior parte dei quali in una sola direzione. Mi hannoaiutato nel difficilissimo e travagliatissimo compito di scrivere quel nome dentro la cabina elettorale. In quel momento, mi sono sentito un portavoce. Quello che Grillo si rifiuta di concepire e cioè il fatto che un parlamentare deve fare politica lo sentono anche i militanti e gli elettori di 5 stelle
- Io sarò o un cittadino portavoce M5S o un privato cittadino. Tertium non datur. Perchè la dignita vale molto di più di uno stipendio pieno da parlamentare. Qui Bocchino riporta il post di un altro senatore: Oggi mi ha chiamato Vendola. Mi ha fatto i complimenti per la mia scelta su Grasso e mi ha manifestato disponibilità ad accogliermi nelle fila della maggioranza laddove Grillo mi cacciasse….Nella loro logica non riescono ad immaginare che un cittadino possa votare per evitare che la seconda carica dello Stato vada ad una persona inetta. Per i politici tutto è tattica, merce di scambio, gioco a scacchi. Anche dalle nostre (del centro sinistra) parti non si riesce a rinunciare alla logica da campagna acquisti. Ci aveva provato Ingroia (e mal gliene incorse) e ci riprova Vendola. Bella la denuncia dei tatticismi. Naturalmente sono già partite le smentite e le controsmentite. Supponiamo pure che la telefonata di Vendola sia stata falsa. Le cose che vengono dette in positivo valgono comunque.
- Sono offeso. Profondamente offeso. Offeso che una scelta etica sia stata scambiata per disponibilità all’inciucio, che una scelta difficile sia equivocata, come infedeltà ai propri impegni, che un attivista 5 stelle sia scambiato per un aspirante politico di professione. Non sono in vendita. Non ho un cartellino del prezzo da cercare e quindi, signori politici astenetevi dalle brutte figure. Noi "grillini" siamo qua a Roma in servizio civile ed a tempo determinato, siamo cresciuti politicamente tra cittadini che lavorano, nel poco tempo ritagliato tra professioni e famiglia. Alla fine del mio compito io tornerò a casa ed ho bisogno di girare a testa alta tra i miei amici e i miei elettori. Questa disponibilità a tornarsene a casa è preziosa. Viene da gente che si sente davvero prestata alla politica e che non ha in mente le migliaia di euro degli stipendi o i privilegi. E' una risorsa preziosa per l'Italia.
- Elena Fattori, un'altra delle senatrici che hanno votato per Grasso ha preso posizione sulla questione delle regole: Piccola riflessione filosofica: da noi UNO vale UNO vale per tutti, inclusi naturalmente gli eletti portavoce ma anche tutti gli attivisti. Spesso incontro post in cui alcuni UNO si sentono TUTTI e parlano a nome degli elettori o del popolo. Facciamo tutti un azione di modestia, e cerchiamo di dibattere UNO a UNO.
In un organismo molto giovane e con un ritmo di crescita accelerata come è stato il 5 stelle di contraddizioni ne esploderanno ogni volta che il movimento si dovrà confrontare con il concreto e d'altra parte la scelta di Grillo di restarne fuori avrebbe funzionato con un movimento al 10%. Non funziona, non può funzionare e non regge quando hail il 25%. Per questa ragione mi auguro che il padre-padrone cambi rapidamente d'abito e capisca che serve una organizzazione democratica .