Idi i smotri – Va e vedi: Elem Klimov
Idi i smotri (1985) è uno di quei film da cui capisci perché, prima in URSS e ora in Russia, il tema della grande guerra patriottica, cioè della resistenza all'invasione nazista, sia così importante e resista alle diverse svolte succedutesi alla caduta del regime comunista. In URSS ci furono 23 milioni di morti e di questi circa 13 milioni furono i civili. Il titolo è ripreso da una citazione dell'Apocalisse che è il vero tema di questo film.
In una delle scene finali, quella che segna la presa di coscienza e la decisione del protagonista di andare con i partigiani si dice: nella sola Bielorussia furono bruciati 628 villaggi e con loro tutti gli abitanti.
Provate a pensare cosa significhi questo numero tradotto in esseri umani e quanti casi Marzabotto o Sant'Anna di Stazzema vengano fuori. Di questo film mi hanno colpito le facce, i boschi di abeti e di betulle e la colonna sonora.
Nella fotografia ho inserito una didascalia, visibile passando con il mouse, che illustra i diversi fotogrammi. I protagonisti sono Florya, un ragazzino sui 14 anni, una coetanea, Glasha e la Cicogna l'aereo ricognitore e porta parà nazisti che vola in alto e sembra indicare una sorta di controllo assoluto sul territorio e sulla vita.
Florya si procura un fucile scavando nella sabbia e si aggrega ad una brigata partigiana abbandonando la madre e le due sorelline. Le vedrà in mezzo a un mucchio di cadaveri dopo aver deciso di tornare al suo villaggio insieme a Glasha. Florya diventa adulto pian piano; Glasha è già una donna; un po' per scherzo e un po' sul serio cerca anche di sedurre Florya che la respinge sconcertato. La ritroveremo violentata dai nazisti alla fine del film.
Tutta la seconda parte del film è giocata sulla devastazione e la strage di un villaggio in cui Florya si era rifugiato dopo aver cercato inutilmente di procurare del cibo ad un gruppo di civili rifugiati nella palude. Florya si salva perché i nazisti, dopo aver separato gli uomini da deportare a ovest, hanno radunato anziani, giovani, donne e bambini in un grande capanna di legno (simile a una chiesa) e concedono a chi è senza bambini di uscire passando dalla finestra.
L'ufficiale nazista autore della proposta verrà catturato e fucilato alla fine del film ma prima di morire motiva il suo gesto di fronte ai partigiani: "Si, ho detto io di uscire e Iasciare i bambini. Ho detto cosi' perche' e' dai bambini che comincia tutto. Voi non dovete esistere. Non tutti i popoIi hanno diritto a un futuro. Le razze inferiori fanno proIiferare I' infezione comunista. E Ia missione sara' compiuta. Oggi o domani."
Passati i 10 minuti concessi per uscire inizia l'Apocalisse: il fuoco, le granate, le sventagliate di mitra, i lanciafiamme . Quando Florya terrorizzato sente le urla di quelli che stanno bruciando vivi alza gli occhi al cielo ed ecco, immancabile, la cicogna. Non c'è scampo, non c'è speranza e i nazisti fotografano il sopravvissuto con una pistola alla tempia (vedi locandina).
Solo alla fine del suo percorso di sopravvissuto Florya, in un impeto di rabbia liberatoria riesce a sparare con quel fucile che si trascina per tutto il film. Spara ad un ritratto di Hitler nel fango e spara ancora mentre a video scorrono le immagini della ascesa del nazismo. Spara più volte, ma conserva l'ultimo colpo e non lo usa, quando compare una immagine di Hitler bambino. E' la sua risposta, la risposta del regista, alle dichiarazioni dell'ufficiale nazista che ho riportato sopra.
Florya si risveglia dall'incubo e si unisce ai partigiani.
Il mio voto: 8.75