Defiance – I giorni del coraggio: Edward Zwick
Defiance (2008) è la trasposizione cinematografica di un romanzo del 1993 Gli ebrei che sfidarono Hitler basato su fatti realmente accaduti. Gli americani ne hanno fatto un film semi-colossal in cui si mescolano l'abilità nel produrre war-film e il tentativo di cogliere gli aspetti speciali di questa storia. Per saperne di più si può vedere la storia dei fratelli Bielski dalla Enciclopedia dell'Olocausto dove è possibile anche farsi una idea, con una cartina dettagliata, delle zone di resistenza attiva degli ebrei nella zona delle foreste tra Polonia, Bielorussia e Lituania.
Defiance si traduce con disfida ma anche, in questo caso, con Resistenza. La vicenda si svolge nella Polonia Orientale che, dopo la spartizione Hitler-Stalin era diventata Bielorussia (sotto il controlo dell'URSS) e venne poi invasa dai nazisti nell'estate del 1941 (operazione Barbarossa). L'azione dei nazisti si caratterizzò subito con la decisione di sterminare gli ebrei dell'est attraverso l'azione degli Einsatzgruppen che ammazzarono sul posto (prima dei campi di sterminio) circa un milione e mezzo di ebrei tra la Polonia orientale, i paesi baltici, la Bielorussia e l'Ucraina. Gli ebrei venivano fatti ammassare nelle città avvalendosi dell'azione di collaborazionisti ucraini e bielorussi e poi ammazzati in grandi fosse uno sull'altro prevalentemente con il colpo alla nuca. Nel film ad un certo punto, ai margini della foresta ci si imbatte in una di queste fosse.
Il film (girato nelle foreste della Lituania) non poteva essere totalmente fedele alla vicenda, per la quale rinvio al link già citato, ma salva la sostanza della storia dei fratelli Bielski Tuvia, Zus e Asael. L'audio è in taliano quando gli intepreti parlano in polacco-bielorusso mentre è in lingua originale per le numerose parti in russo e anche in tedesco e dunque va associato ai sottotitoli perché i colloqui in russo sono essenziali per la comprensione di alcune dinamiche.
Tuvia è il capo carismatico ed ideologo; il suo obiettivo è di salvare quanti più ebrei si possa dando loro la possibilità di vivere senza necessariamente combattere anche se combattere si rivelerà necessario ("preferisco salvare una vecchia donna ebrea piuttosto che uccidere dieci soldati tedeschi").
Zus è per la lotta aperta e per garantire le condizioni della sopravvivenza. Lo scontro tra i due fratelli sarà su questo punto e porterà Zus, per un certo periodo, a spostare i suoi combattenti nelle file dell'Armata Rossa. Per il primo bisogna salvare quanti più ebrei sia possibile e, quando giungerà la notizia dell'imminente distruzione di un ghetto, Tuvia si occuperà attivamente perchè la intera comunità vada nella foresta. L'approccio è quello di salvare tutti (le donne, i vecchi, i bambini) e le fonti ci dicono che dei 1'200 ebrei costituenti il gruppo che alla fine si salverà dopo 3 anni di vita nei boschi, circa il 70% era costituito da queste categorie.
Nelle oltre due ore di proiezione si tratta della prima fase della storia dei Bielski con il primo inverno nella foresta ed un gruppo relativamente ridotto. Si susseguono scene di lotta armata, il rapporto con i contadini per gli approvvigionamenti, la costruzione e lo spostamento dei campi, il rapporto con i partigiani dell'Armata Rossa, il freddo, la fame, una epidemia di tifo, la costruzione di rapporti affettivi, l'analisi di un po' di figure di ebrei tipici (il rabbino, l'intellettuale socialista, le donne, gli artigiani).
L'azione dei nazisti costringe a spostarsi più a nord, superare le paludi ed addentrarsi ulteriormente nelle foreste dove, nei due anni successivi si arriverà alla costruzione di un vero e proprio villaggio con scuola, ospedale ed attività di tipo logistico in cui si mettono a frutto le abilità degli artigiani (metalli, concia delle pelli, mulino) come si vede nella mappa del campo cui sovraintendeva Tuvia.
Primo Levi aveva romanzato un episodio di resistenza ebraica in Se non ora quando qui siamo di fronte a un fatto storico. Dei tre fratelli Asael, che nel film è il più giovane ed inesperto, si arruolerà poi nella Armata Rossa e morirà in battaglia nel 1945; gli altri due, apparentemente diversi, combatteranno in Israele nei primi anni di costruzione del focolare ebraico e si trasferiranno poi negli USA. Tutte le volte che mi imbatto in un episodio in cui il popolo ebraico non si è limitato a portare pazienza mi ci appassiono.
Il mio voto: 9