Nevica (poco) – governo ladro
Un articolo per il Sussidiario di commento alla decisione del ministero di spostare ad altra data le prime prove scritte del Concorsone della scuola. Ci sono state polemiche in larga parte pretestuose sulla non opportunità e sulle conseguenze del rinvio.
Il vero problema, in Italia è che non si riesce a muovere un mattone nella pubblica amministrazione senza che ci sia una serie di ricorsi al TAR. Segnalo che, in Lombardia, i Dirigenti Scolastici vincitori del concorso terminato un anno fa stanno tra color che son sospesi perché pare che in determinate condizioni di illuminazione le buste con i dati del candidato fossero leggibili in trasparenza. Si è in attesa tra perizie e controperizie di una decisione definitiva del Consiglio di Stato. Chi ha perso spera; chi ha vinto con merito si incazza e intanto … ci sono un sacco di scuole senza un responsabile in grado di gestire la scuola (non possono essere considerate tali le reggenze in cui un dirigente di altra scuola viene a mettere le firme e a controllare che tutto sia in ordine).
Questa è la ragione vera del rinvio. Intanto, per il concorso c’è un problema serio di formazione delle commissioni perché, applicando la vecchia massima del fare le nozze con i fichi secchi, secondo il ministero i docenti e dirigenti chiamati a far parte o a presiedere le commissioni dovrebbero accontentarsi di retribuzioni da cottimo in Cina.
Ce ne è anche un altra: il bando prevedeva per la prova preselettiva un punteggio minimo di 35 su 50; il solito sindacato autonomo ha fatto ricorso perché la sufficienza corrisponde a 30 e dunque … Il solito Tar del Lazio ha dato ragione e ha ammesso con riserva quelli con voto da 30 a 34.5. Così va il mondo.
Vi segnalo, nella pagina Educazione de Il Sussidiario una serie di interviste sul Programma-Scuola ai responsabili delle principali forze politiche. Secondo me non c’è da stare allegri: dominano la genericità e lo spirito di conservazione.
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