un paese di politici codardi
Ho messo insieme alcune informazioni tratte dall'ascolto dei TG dell'ora di pranzo e cioè: 1) La Fiat che annuncia la cassa integrazione per due anni perché deve ristrutturare lo stabilimento di Melfi per installare le linee di produzione dei nuovi modelli 2) Il dibattito sul redditometro. A TGcom24 erano ospiti Renato Brunetta (PdL) e Gennaro Migliore (S&L).
Sulla questione della cassa integrazione si dà tutto per scontato: la Fiat e la destra dicono che non c'è problema, il sindacato e la sinistra dicono che ci vogliono più garanzie a tutela dell'occupazione.
Nessuno che si chieda perché mai la ristrutturazione delle linee la debba pagare il sistema paese (perché alla fine del giro è lo stato sociale e dopo di esso sono i contribuenti a pagare). Mi ha colpito Gennaro Migliore l'ex pupillo dell'ex Bertinotti a cui ho sentito fare la solita lamentazione sulla Fiat che è in crisi perché non ha saputo diversificare e ha citato come controesempio la Wolksvagen. A me sono subito venuti in mente tutti i modelli inutili buttati sul mercato da Fiat (e regolamente annegati) e il fatto che le macchine della Wolksvagen si chiamano da decine di anni Golf e Polo (costantemente rinnovate e costantemente confermate).
Così per curiosità mi sono messo alla ricerca dei dati sull'andamento del mercato dell'auto in Italia in Europa. Mi interessavano le serie storiche e li ho trovati solo sull'Italia. Il totale di auto immatricolate dal lontano 68 oscilla tra uno e due milioni di unità e il dato riportato nel diagramma non consente di vedere che sono cambiati i protagonisti (in Italia sono sparite Alfa, Innocenti, Autobianchi e Lancia) e anche all'estero ci sono state robuste ristrutturazioni (per esempio i giapponesi non c'erano e tutto sommato in Italia sono ancora contenuti). Al mondo primeggiano con circa 9 milioni di auto a testa tre marchi Toyota, Wolksvagen e General Motor ma la prospettiva nei prossimi anni è che il mercato cinese da solo varrà molto di più dell'intero mercato europeo. La Fiat in Europa è ormai decima ed è tallonata dalla BMW.
Il sorpasso tra auto estere e auto italiane è avvenuto all'inizio degli anni 90 e ormai l'industria nazionale pesa, anche in Italia, intorno al 30%. Vogliamo chiamarla perdita di competitività. Chiamiamola come ci pare: questo è un paese in cui, come dice sempre Berlusconi, c'è tanto risparmio accumulato, ma c'è sempre meno capacità produttiva. Se parlassimo di queste cose invece di dare le statistiche sui saldi faremmo tutti un passo in avanti.
E allora? Allora piantiamola, mi rivolgo alla politica, di disinteressarci dello stato del nostro settore manifatturiero che è quello su cui si regge la nostra economia e ricordiamoci che se questo è il paese delle PMI è alle PMI che bisogna prestare attenzione (accesso al credito, assistenza sui mercati esteri, flessibilità contrattuale).
Sul redditometro i due "statisti del dopo pranzo" hanno detto le solite cose che van di moda sotto elezioni: è inquisitorio, è anticostituzionale, … Domanda: ma se l'80% del sistema fiscale funziona sui lavoratori dipendenti vogliamo piantarla di far volare gli stracci? Perché delle due l'una: o è vero che c'è una bella quota di sommerso e di evasione e allora ben venga il redditometro (anche per stanare il lavoro nero, anche quello dei lavoratori dipendenti) oppure quelli che pagano le tasse non hanno nulla da temere dall'incrocio tra banche dati dei redditi e banche date dei consumi.
A proposito di politici codardi mi piacerebbe sapere perché con tanti esponenti della società civile scovati in tutti i meandri di questo paese nessuno ha trovato un posto per Beppino Englaro che non è solo un simbolo, è uno che certe battaglie ha dimostrato di saperle fare. Nel PD ho visto appelli per questo e per quello/a che rischiavano di rimanere fuori, non ho visto nulla per Englaro. Ma forse mi sono distratto.