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Le pubblicità imbecilli — 1 commento

  1. Ciao Claudio, ho letto tutto l’intero articolo e concordo con te nel non farsi lusingare dalla pubblicità spesso fuorviante. Da ex commerciante ti dico che un negozio non può esser sguarnito di candeggina ace, ma può solo affiancarle articoli simili che costano meno della metà. Sul percarbonato, da chimico , posso solo dire che era il meno dannoso per l’ambiente, molto meno dei perborati, ma molto più costoso,e quindi meno utilizzato. Solo i clienti più ecologisti venivano a cercare il percarbonato.
    Con questo non voglio dare l’etichetta di ecologista ai produttori dell’ ace o ai produttori di detersivo che lo adoperano. Infatti il percarbonato non ha bisogno di alte temperature x sviluppar la sua azione sbiancante e se vogliono pubblicizare un detersivo che sbianca anche a 30° devono usarlo (tanto lo paga il consumatore).
    Sulla passata cirio in pet: data l’acidità del prodotto credo che abbiano accorciato la scadenza (un sistema anche per non tenere alta la scorta di magazzino ed imbottigliare la passata prodotta in estate, man mano che serve).
    Ma lo sai perchè siamo abituati a veder la passata in vetro? Premesso che comunque il vetro è il contenitore migliore x ogni genere di alimento, essendo inerte – La Cirio fu la prima,tra le industrie del pomodoro ad atrezzarsi con linee di imbottigliamento in vetro, seguita poi da tutte, col concetto: se lo fa cirio dobbiamo farlo pure noi.
    In realtà una linea vetro era molto costosa, ma siccome esistevano contributi CEE, elargiti sulla quantità di prodotto finito, ma dove il peso era calcolato tara per merce, ci guadagnano più coi contributi che con la vendita della passata, poi le le leggi son cambiate ed ora è proibito vender tara per merce, ma ormai le linee c’erano. Ora diventate vecchie costerebbe parecchio rinnovarle, e son convinto che tra pochi anni troveremo tutte le passate in pet a 500 ml al prezzo delle 700 in vetro, non credo di esser un preveggente, ma QUASI sempre 1+ 1 fa 2.
    Se ti ricordi di me, mi avrai sentito dire che se una pubblicità dice che ti puoi mangiare pure il contenitore qualcuno proverà a mangiarselo- se ti ricordi di me (ma non so se te l’ho detto) saprai che quando mi è stato offerto di collaborare coi futuri “quaderni di controinformazione alimentare” ho rifiutato, perchè tra i luminari universitari che collaboravano c’era pure il consulente dell’azienta alimentare in cui lavoravo- e che “per ovvi motivi” aveva firmato un’analisi falsa su un campione di prodotto- su cui avevo fatto io l’analisi 2 volte in doppia prova- ed il mio capolaboratorio una volta in doppia prova. Lui senza sicuramente farla di persona, ci ha messo la firma coi risultati richiesti x farla rientrar nel capitolato- e se vuoi (in privato) ti posso dire come è stato “addomesticato” (sia ben chiaro senza soldi- ma solo fornendogli mezzi per far ricerche che nn sarebbe riuscito altrimenti fare) una personalità considerata incorruttibile- veniva considerato il lottacontinua dell’unione consumatori

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