Eppur si muove
Le notizie sono tre: 1) Fini e Casini tentano di rilanciare il progetto di centro attraverso una ipotesi di lista civica nazionale di appoggio alla agenda Monti (e in questo ambito si schierano Corrado Passera ed Emma Marcegaglia) 2) Luca Cordero di Montezemolo dichiara di scendere in campo, ma con cautela, in appggio a Monti (per un progetto riformista e liberale) 3) Bersani dice che, la prossima, è la volta della politca e Alfano aggiunge che non ci sarà spazio per chi non corre alle elezioni.
Tutte cose ampiamente attese; vediamo allora di ragionarci sopra perché quello che sta accadendo contribuisce alla spiegazione delle ragioni per cui Monti, dagli USA, ha chiarito di essere nuovamente disponibile a fare colui che cava le castagne dal fuoco.
Poiché è esclusa la nascita immediata del partito Monti si mettono in moto le condizioni per consentire ai sostenitori della agenda Monti di contare.
- La lista civica di centro: mi sembra un ottimo strumento per dare una sponda all'elettorato di centro destra disorientato e in libera uscita. I nomi sono importanti, ma queste operazioni riescono se, oltre ai nomi, si portano a casa voti. L'ambizioso progetto di Fini è finito nel nulla; Rutelli non esiste e Casini si barcamena con furbizia tipicamente democristiana restando attento a non farsi fagocitare nè a destra nè a sinistra. Il problema è puntare almeno al 15% percontare qualcosa. E' chiaro che con un consenso significativo e con lo slogan esplicito riportiamo Monti al governo, l'eventuale diniego a Monti, come carta da usare nel caso in cui il PD non ce la faccia da solo, diventa improponibile e la lista di appoggio diventa lo strumento su cui … appoggiarsi.
- Su Montezemolo aspetto. Per ora, nonostante le difficoltà della Ferrari in F1, mi pare che si sia dimostrato migliore ai box che non in pista. E' chiaro che, dopo le dichiarazioni di Fini e Casini, non gli resterebbe che associarsi alla lista civica e gli resterebbe il problema di come fare ad esserci e a contare.
- a) Bersani ha ragione a dire che la prossima volta si decide in base al consenso politico e come ho già scritto in Il Monti bis la prima condizione, prima di qualunque giro di valzer con Vendola o Casini, è avere un risultato elettorale grosso da forza che crede nella capacità di poter governare da sola. E allora butto lì una provocazione, per Bersani e per Renzi, alla luce della presumibile lista civica di centro. Perché non si propone una candidatura a Elsa Fornero? Sarebbe un bel modo per dire in maniera chiara che il PD sta anche con la CGIL ma non è la CGIL. b) Mi pare che dopo le ultime dislocazioni, il povero PDL non possa nemmeno prendere in considerazione una ipotesi di candidatura berlusconiana e gli convenga prepararsi ad una Lunga marcia. Ma se l'ipotesi 1 dovesse risultare credibile fatico a vedere un ulteriore spazio per una forza di centro destra, mentre ce l'avrebbe una forza minoritaria di destra.
Il gioco inizia a farsi duro, e quando il gioco si fa duro Di Pietro e Vendola contano per quello che valgono.