hanno capito, grazie
Oggi ultimo collegio e dalle 17:30 festa dei pensionati.
Non me l'aspettavo e al termine del collegio è arrivata una scatola di legno bellissima che poteva contenere (come ho detto) o un fucile mitragliatore smontato o una batteria di vini: era la seconda. Sei vini pregiati tutti diversi: 3 chianti classico zona Gaiole, Castelnuovo, 1 nobile di Montepulciano e due tra Castagneto Carducci e Bolgheri. Sopra: una bottiglia di Bunello Biondi Santi del 2004. La cassetta sarà usata da Valentina e Ilya per farci quel che riterranno utile. Il contenuto sarà gustato un po' per volta nei momenti giusti.
A parte ciò, ma si tratta di un regalo bellissimo; una festa in puro stile scuola unita (docenti, vecchi docenti, personale, …). Tante chiacchiere a ruota libera mangiando.
Io sono rimasto sulla Toscana: panzanella, tonno e ceci, farro con pesto e pomodorini, porchetta, porchetta, porchetta, porchetta di San Savino (non si è incantato il dito, ma sono le porzioni che ho mangiato). Vino bianco: vernaccia e prosecco.
Eccellente la porchetta con un grasso morbido che si scioglieva in bocca. Il nostro barman Stefano e il suo staff hanno organizzato e servito in maniera perfetta.
L'avevo già fatto al collegio e l'ho ripetuto nei capannelli: consigli di vita e consigli per il Bandini (prospettive, evoluzione, richieste di impegno).
Alla fine del Collegio ho letto questo pezzo di della Gimenez Bartlett tratto da "riti di morte" in cui mi ritrovo molto.
Parla l'ispettrice Petra Delicado e si rivolge al suo vice "«Vede… lei ha detto che nella sua vita tutto funziona bene e, all'improvviso, salta fuori un cambiamento inaspettato che distrugge tutto. Per me è esattamente il contrario, la mia vita non funziona mai bene. E appena arrivo a un punto statico in cui le cose si ripetono, mi viene voglia di cambiarla. Ma non in modo consapevole e meditato: con un gran rivolgimento emozionale. E allora cambio lavoro, cambio marito, cambio casa… non so, è come una permanente irrequietezza, sento il bisogno di dare un calcio al castello di carte che mi sono costruita. Un colpo di mano, una decisione inattesa, una rottura netta».
Questa volta è stata una svolta, ma ci sono dietro anche l'avanzare dell'età e due nipotini in arrivo. Sarà l'ultima svolta? Mai dire mai.
Comunque grazie ai docenti del Bandini e un invito a lavorare duro per gli studenti, per Siena e per se stessi.