dilettanti e irresponsabili
Ritorno sopra a Logiche democristiane nel PD senese dopo aver atteso che qualcuno scogliesse i nodi politici aperti dalla bocciatura del Conto Consuntivo 2011. Evidentemente nessuno ha ancora deciso sul da farsi e dunque i dirigenti regionali si sono limitati a dichiarazioni di condanna generica nei confronti della dissidenza e di fiducia nell'operato del Sindaco.
Il Sindaco Ceccuzzi, in carica da poco più di un anno ha già detto che se si fa sul serio lui va aanti e in caso contrario tornerà a lavorare senza chiedere prebende al MPS (cosa accaduta ai due predecessori).
Sembra di capire che nessuno sappia cosa fare. Se si va alla rottura salta la amministrazione e si va ad elezioni anticipate. Se si media è difficile spiegare publicamente il contenuto della mediazione, visto che il voto sul conto consuntivo è stato un pretesto e l'amministrazione Ceccuzzi non può certo rimangiarsi l'operazione rinnovamento al MPS. Sarà dura spiegare che non si tratti di una questione di poltrone negli equilibri interni al PD.
In realtà una novità c'è: i 6 consiglieri dissidenti del PD hanno messo in un comunicato le loro posizioni:
Ai vari esponenti politici locali, che si sono stracciati le vesti per la mancata approvazione del rendiconto 2011 del Comune di Siena, consigliamo di andare a guardarsi i numeri. Si renderanno conto che il bilancio consuntivo, essendo privo di coperture finanziarie e certe, non poteva essere approvato. E non si parla di cifre trascurabili, ma di 11,6 milioni, di cui la Fondazione MPS ne ha resi disponibili meno della metà, e di questi , solo una minima parte risultano ad oggi effettivamente incassati. Non a caso quello stesso Vicesindaco e Assessore al Bilancio Marzucchi, che sui quotidiani di questi giorni mostrava stupore, non più tardi di una settimana fa dichiarava che senza aver effettivamente incassato le risorse iscritte nel bilancio 2011, c’era il rischio di “ far votare al Consiglio un documento suscettibile di conseguenze amministrative”. Le fantasiose ricostruzioni e gli esercizi di dietrologia fatti in questi giorni sono, perciò, un’offesa ai Consiglieri Comunali e all’intelligenza dei cittadini.
- Non faccio l'amministratore comunale a Siena e dunque non entro in dettaglio. Ma stiamo parlando del Conto Consuntivo che, dal punto di vista tecnico, si chiude il 31 dicembre 2011 e che consente di stimare l'avanzo di amministrazione figlio dei residui attivi (i soldi iscritti a bilancio e non materialmente incassati). Se questi soldi si trovano nel conto consuntivo i 6 consiglieri li hanno previsti nel bilancio preventivo e nei diversi assestamenti fatti in corso d'anno. Se li ritenevano sovrastimati hanno avuto tutto il 2011 per esprimersi. Non l'hanno fatto e in sede di conto consuntivo si va a vedere che le somme iscritte a bilancio siano frutto di corrette certificazioni (la fondazione i impegna a … la fondazione ha versato ….). I 7 consiglieri intendono dire che i funzionari del comune e i revisori dei conti hanno sbagliato? Lo si dica. Io sono a Siena solo da qualche mese e gestisco una scuola che dalla fondazione riceveva molto meno (ma molto) del comune. Una cosa l'ho vista subito: la fondazione versa con ritardo e lo fa a consuntivo. Possibile che i 7 non se ne fossero mai accorti?
- Supponiamo invece che volessero sottolineare la importanza, per il Comune, di fare un bilancio più veritiero (alla luce della crisi della fondazione). Ma in quel caso si deve ragionare sul preventivo 2012 e non sul consuntivo 2011.
Non a caso le difficoltà strutturali del bilancio del Comune di Siena sono state ribadite dalla stessa Corte dei Conti, anche con un recentissimo pronunciamento. Questa è la verità dei numeri; a cui si continua a non dare risposte preferendo sollevare inutili polveroni politici che puntano solo a nascondere i fatti. E questo stupisce, a maggior ragione, se viene fatto da chi ha la titolarità amministrativa del documento che è stato portato in votazione lo scorso venerdì, cioè il Vicesindaco e Assessore al Bilancio. O da chi ha ricoperto l’incarico di Assessore al bilancio nel precedente quinquennio, cioè il capogruppo PD Bianchi, anch’esso arruolato fra i sacrestani della discontinuità. A questi catechisti del nuovo – che pretendono di giudicarci in base a quella discontinuità che essi stessi praticano ad intermittenza – e che rischiano solo di danneggiare il partito e la maggioranza che pretenderebbero di tutelare, chiediamo una vera azione di chiarezza, invece di nascondersi dietro il politichese. La nostra azione di Consiglieri – bollati come dissidenti – è sostenuta da argomentazioni chiare e puntuali. E i numeri valgono fino a prova contraria! Non ci sottraiamo ad un confronto, purché sia sviluppato con argomentazioni tecniche e amministrative. Non chiediamo di meglio, nel rispetto del Consiglio Comunale, di chi ci ha votati e del partito che rappresentiamo. Non si può continuare a rispondere con gli slogan ai numeri che non tornano!
- La rottura è netta, è politica e fatico a capire come se ne possa uscire. Il PD senese si sta impegnando per ricostruire una identità amministrativa che funzioni nelle nuove regole (quelle in cui i rubinetti della fonfazione si sono chiusi). La città deve reimpostare uno stile di vita e di servizi più sobrio e più collegato al suo PIL. Per farlo occorrerebbe una azione ampia e condivisa (nello stile governo Monti). Gli ex margheritini hanno scelto la rottura ma è evidente che un partito responsabile come il PD e che si porta dietro la tradizione amministrativa del vecchio PCI senese non può fare la banderuola per accontentare gli appetiti di persone che, evidentemente, si sentono espressione di un'altra politica. Sarebbe bene chiarirlo.