La buffonata dei libri scolastici digitali
Al MIUR manca una guida politica e il governo dei tecnici mi pare particolarmente latitatnte. Abbiamo un ministro che ama fare annunci ad effetto ma entra scarsamente nel merito delle questioni e, per chi sta all'interno, si ha anche l'impressione che conosca poco le cose di cui parla.
L'ultima occasione che sta impegnando le scuole di tutta Italia è quella della adozione dei libri di testo per l'anno prossimo. La palla è stata lasciata tutta nelle mani delle "circolari ministeriali".
Così facendo, invece di fare riforme, si fa il restyling dell'esistente e l'esistente sono le case editrici dell'editoria scolastica.
Mi spiace doverlo ammettere ma, nonostante qualche meritoria eccezione di editori che fanno politica scolastica entro un progetto editoriale più ampio (si veda per esempio il caso della casa Editrice Zanichelli, non a caso nata a inizio 900 entro un progetto di "riforma culturale" voluto da Federigo Enriquez all'insegna del razionalismo scientifico) la realtà è quella di una nicchia che serve a lucrare.
- Non si fa cultura
- Non si insegna ad amare il libro e a frequentare librerie e biblioteche
- Si fa una finta di editoria digitale
- Si perpetua uno spreco di danaro delle famiglie e si obbligano le scuole ad adeguarsi
- Si va in senso contrario alla logica del web 2.0
Ma perché non si concede alle scuole autonome di poter essere davvero autonome?
Vai alla sezione scuola del sito. Leggi l'articolo la finta editoria digitale nella scuola pubblicato su Il Sussidiario.net nella sezione Educazione con il titolo un po' meno esplicito La "carta" del Miur paralizza la didattica, un vademecum per liberarsene