vogliamo parlare di rischio imprenditoriale e di suicidi per disperazione?
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Oggi si è suicidato un imprenditore agricolo trevigiano. Questo è l'elenco dei casi accaduti da novembre nel nord est. I dati sono presi integralmente dal sito del Gazzettino. In TV si discute di finanziamento dei partiti e di espulsione di Rosi Mauro. A proposito confermo la giustezza del mio parallelo con la storia del comunismo; è stata espulsa perché non ha obbedito all'ordine del partito di fare un passo indietro.
Questi non sono esodati e non sono nemmeno licenziati per ragioni economiche. Dunque non contano. Possibile che di queste cose si debbano lamentare solo la CNA e la Lega?
- Novembre 2011. Imprenditore edile schiacciato dai debiti – A Borgoricco, nel Padovano, un impresario di 52 anni, alle prese con i debiti della sua azienda, è stato trovato da un dipendente impiccato alla benna di una macchina per la movimentazione terra, nella sede dell'azienda di famiglia. In un biglietto l'uomo chiedeva perdono per il gesto e faceva riferimento ai gravi problemi economici che lo assillavano.
- Dicembre 2011. L'azienda era in difficoltà per i ritardi nei pagamenti da parte degli enti pubblici. Un caso eclatante che è salito alla ribalta delle cronache per la sua particolarità: Giovanni Schiavon si è ucciso perché i suoi creditori, tra i quali molti enti pubblici, non lo pagavano. L'azienda sarebbe stata sana, se solo i compensi per il lavoro erogato fossero stati saldati. Schiavon si è sparato all'interno dell'ufficio della Eurostrade 90 snc, azienda di Vigonza, nel Padovano, lasciando un breve biglietto di spiegazioni alla famiglia che si concludeva con la frase: «scusate, non ce la faccio più». L'azienda si trovava in una situazione debitoria dovuta principalmente a ritardi nel pagamento di lavori realizzati nel settore pubblico il cui saldo dilazionato aveva messo in difficoltà la ditta. La situazione non più florida aveva portato il titolare a licenziare alcuni dipendenti.
- Dicembre 2011. Imprenditrice si getta sotto il treno. Una donna di 43 anni, ex imprenditrice della ristorazione, si è gettata sotto un treno in transito sulla linea Venezia-Calalzo, a Spresiano (Treviso). Alla base del gesto della donna, secondo le testimonianze, difficoltà di ordine finanziario.
- Dicembre 2011. Consulente finanziario si uccide dopo il Natale con il figlioletto. Un consulente finanziario di 41 anni sposato e residente a Firenze, ma di origine trevigiana, si è tolto la vita gettandosi sotto un treno, nei pressi di Spresiano, nella stazione di Visnadello. Era tornato a casa, nella Marca, per le feste di Natale, per trascorrere i giorni in compagnia dell'anziana e malata madre e del figlioletto di 10 anni, nato da una precedente unione. Poi, però, qualcosa è scattato nella sua mente: il 41enne ha telefonato ad alcuni amici per salutarli, poi si è tolto la vita gettandosi sotto il treno. L'uomo soffriva da tempo di depressione e viveva una situazione finanziaria problematica. Recentemente, l'uomo era stato costretto a ipotecare l'abitazione dove vive la madre, alla periferia Nord di Treviso, per arginare il dissesto economico della sua attività.
- Gennaio 2012. Benzinaio schiacciato dai debiti si impicca nello sgabuzzino del distributore. Si è tolto la vita nel suo distributore di benzina Total sulla Feltrina, a Montebelluna (Treviso), impiccandosi nello sgabuzzino: è morto così il 47enne Franco Nandi. A trovarlo sono stati i suoi dipendenti arrivati verso le 9. Da tempo l'uomo si trovava a vivere una situazione difficile: da un lato i debiti e il tentativo – che durava da più di un anno – di vendere l'impianto, dall'altro una complicata storia sentimentale che lo vedeva diviso tra l'ex moglie e i due figli e una nuova compagna.
- Gennaio 2012. Era disoccupato da settembre, l'azienda metalmeccanica per la quale lavorava aveva ridotto il personale a causa della crisi, lasciando a casa buona parte del personale, tra cui lui. Questo il motivo alla base del drammatico gesto di un 45enne di Zané, nel Vicentino, che si è sparato alla testa con una pistola.
- Febbraio 2012. Uno stato di depressione, unito a problemi legati alle difficoltà legate al lavoro, sarebbe stato all'origine del suicidio di un artigiano di 52 anni, trovato morto impiccato in una legnaia a Monselice, nel Padovano. L'uomo era un artigiano del settore edile, titolare fino al dicembre dello scorso anno di una ditta individuale, chiusa in conseguenza della penuria di lavoro degli ultimi tempi.
- Febbraio 2012. La banca gli rifiuta un prestito di 4mila euro e lui, un piccolo imprenditore edile, una volta fuori l'istituto di credito tenta di darsi fuoco dopo essersi cosparso di alcol. L'uomo, un 50enne originario della provincia di Potenza ma residente a Verona, è stato salvato dai carabinieri e poi ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale Borgo Roma della città veneta.
- Marzo 2012. Un piccolo imprenditore edile vicentino ha inviato un sms a un amico: «Ti prego, non ce la faccio più: pensa tu alla mia famiglia». L'uomo era profondamente sconfortato, in stato confusionale, e forse avrebbe potuto copiere un gesto estremo se l'amico non avesse contattato subito le autorità che lo hanno rintracciato.
- Marzo 2012. Un imprenditore quarantenne trevigiano ha tentato di uccidersi per ben tre volte prima di chiedere aiuto alla Confartigianato di AsoloMontebelluna: la sua azienda del settore dell'edilizia, in un Comune della destra Piave, è in mano a banche ed Equitalia.
- Aprile 2012. La moglie di un imprenditore di Grunulo delle Abbadesse, nel Vicentino, si è impiccata all'altalena del giardino perché angosciata dalle difficoltà finanziarie della sua azienda, ormai ferma nell'attesa di incassare i soldi che avanzava. In un foglio la sua disperazione e l'appello alla famiglia: “Perdonatemi”.
- Aprile 2012. Il 53enne Paolo Tonin, un imprenditore agricolo di Altivole, in provincia di Treviso, si è impiccato nel capannone attiguo alla sua abitazione. Per la famiglia i dubbi sui motivi che hanno spinto il 53enne a farla finita sono pochi: l'estremo gesto sarebbe legato alla difficile situazione economica in cui versava l'impresa. Anche agli amici l'uomo aveva confidato i gravi problemi finanziari, aggravati da un mutuo acceso di recente e dalla siccità dei precedenti che aveva portato la ditta al collasso, ai quali non riusciva a trovare una soluzione.