la Lega e la III internazionale
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Quando una decina di giorni fa è saltato all'improvviso il tappo del cerchio magico ho pensato se fosse il caso di iniziare il tormentone dei commenti. Ho scelto di rimanere alla finestra in modo di poter dire con calma cosa mi convince e cosa no.
Ho aspettato sino a ieri sera, alla diretta fatta da la 7 sulla assemblea di Bergamo. Forse sarò paradossale ma la riunione di ieri sera mi ha ricordato la storia del comunismo. Ecco perché:
- Quando c'è una crisi profonda e si svolta è vietato dire che c'è una crisi profonda e si svolta. Al massimo si ricomincia, come titola oggi la Padania.
- Finché il capo è in vita si fanno gli omaggi al capo; anzi più omaggi si fanno e più ci si sta distanziando. Vi ricordate Leonid Breznev nell'ultimo periodo o quando Luigi Longo, colpito dall'ictus continuava a fare il segretario del PCI perché era in corso la lotta di successione e non si sapeva scegliere tra Ingrao e Amendola? Alla fine venne scelto Enrico Berlinguer.
- Si può essere con la cacca a livello del mento, ma la diversità non si discute. Diceva ieri sera Salvini (che nel Parlamento del Nord è stato eletto per la lista dei Comunisti Padani): quelli che sono qui stasera sono qui perché si sono pagati la benzina. Ci sono state ruberie, ma chi ha rubato pagherà e comunque il corpo del partito è sano.
- C'è il problema del capo che andrebbe rimosso ma non si può. Sembra che i problemi risalgano a prima dell'ictus e si siano poi aggravati e allora è importante fare in fretta: autocritica e dimissioni oppure espulsione. Uno striscione esposto ieri diceva: "questa volta la badante ce la scopiamo noi" e io mi chiedo: possibile che nessuno si fosse posto prima il problema della badante? Se la moglie del capo era così potente da decidere chi si poteva avvicinare al capo, se gli operai leghisti scelgono in genere la CGIL, se Rosi Mauro ha un amante certificato (che non è Bossi), qual era il ruolo di Rosi Mauro?
- Ieri sera la sala era piena di striscioni inneggianti al prossimo sindaco di Verona Tosi. Uno di questi era ostentato dalla onorevole Munierato da Rovigo, quella dell'intervento alla Camera in divisa da operaia. Cosa è rimasto del diktat bossiano "se Tosi fa la lista civica è fuori?". Bossi ieri sera era commosso, o meglio distrutto. La platea non gli credeva quando spiegava che dietro Belsito c'erano i servizi segreti e non si è dichiarata soddisfatta nemmeno delle dimissioni del trota. Questo partito di garantisti chiede la espulsione. Bossi ad un certo punto ha detto di avere sbagliato a coinvolgere la famiglia nella politica. A parte l'affermazione secondo cui avrebbe dovuto fare come Berlusconi e mandare i figli a studiare all'estero (ve lo immaginate renzino ad Harward?) mi ha stupito quando ha detto che nella Lega non ci sarà posto per 2 in famiglia, con impegni dirigenti nella Lega. A suo tempo mi sono attenuto a questo principio, nel mio paesino, e mi chiedo: come la mettiamo con Lissone (MB) dove il candidato Sindaco (già assessore alla cultura) è la moglie dell'ex capogruppo Fabio Meroni, assessore provinciale, ora deputato e già sindaco di Lissone per due tornate? Persone degnissime ma …
- Si potrebbe continuare ma credo che sia chiaro il mio riferimento alla III internazionale: a) il partito prima di tutto b) la verità va messa al servizio della rivoluzione c) la politica non si sa quale sarà, ma qualunque essa sia lo deciderà il nuovo segretario. A proposito di ciò è interessante osservare che Maroni, per la credibilità acquisita da ministro, ha buoni rapporti con il centro destra, ma contemporaneamente i maroniani erano i pù scatenati nel chiedere la rottura con Berlusconi. Anche qui c'è un precedente illustre: Nikolaj Bucharin, il capo della sinistra comunista ai tempi di Lenin, oppositore della scelta di firmare la pace di Brest Litovsk per consentire alla rivoluzione di sfilarsi dal I conflitto mondiale, passato poi alla destra alla fine degli anni 20, fucilato da Stalin alla fine degli anni 30 e riabilitato da Gorbaciov alla fine del secolo.
Auguri Bobo.