è ora, è ora, è ora di cambiare
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Da sinistra a destra: Niccoli Cristiani, Spreafico (non indagato), Boni, Ponzoni e Penati.
Le notizie di oggi segnano degli scricchiolii importanti:
- 2 candidati del PD o appoggiati dalle strutture locali del PD fanno quasi il 70% alle primarie di Palermo ma il PD nazionale appoggia Rita Borsellino con S&L e IdV, perde e per bocca del segretario dichiara che "le primarie non sono un pranzo di gala", il che è vero, ma non basta a spiegare gli errori di Milano, Napoli, Genova e Palermo che vengono dopo la perdita di Roma per fare spazio a Rutelli.
- Bossi dichiara che il nord farà fuori Monti e la mattina dopo il vicepresidente leghista della Lombardia Davide Boni si fa beccare con una accusa di tangenti sull'urbanistica (tanto per cambiare) da far impallidire Penati
- Roberto Formigoni dopo che 4 su 5 membri del comitato di presidenza del Consiglio Regionale Lombardo (1 PD, 2 PDL, 1 Lega) finiscono con le mani nella marmellata si appella alla presunzione di innocenza e dimostra scarso fiuto; lo aveva già fatto tentando di chiamarsi fuori dall'affaire Minetti
- il PD continua a non sciogliere il nodo del rapporto con la CGIL di Susanna Camusso e il gioco non può continuare all'infinito (lo sfilamento dalla manifestazione della FIOM con la scusa dei noTav fa sorridere)
- iniziano a girare sondaggi che indicano attenzione dell'elettorato a un partito dei tecnici rafforzato dai successi della politica del fare (e naturalmente da sinistra si denuncia il complotto dei poteri forti)
- Angelino Alfano dichiara chiuso in maniera definitiva il rapporto con la Lega e ipotizza rotture pesanti anche nelle alleanze per le amministrative al nord
Io mi auguro che questo governo tenga duro perchè più terrà duro e più la ricomposizione del sistema politico andrà in profondità senza sconti per nessuno ed è questo l'elemento che consentirà un ristrutturazione seria del nostro sistema politico (oltre che di quello economico e di welfare, e altre notizie di oggi sulla disoccupazione intellettuale e sul crollo degli stipendi dei laureati ce lo confermano).