ICI per i non profit
Dunque il governo Monti si appresta a risolvere l'annosa questione dell'esenzione ICI della Chiesa Cattolica, ma anche di Sindacati e di altre associazioni del non profit. La stima della esenzione attuale oscilla tra qualche centinaio di milioni e un paio di miliardi a seconda delle fonti. Una buona notizia per i comuni appena colpiti dal provvedimento di centralizzazione nazionale dei servizi di tesoreria.
Dove si fattura si paga; dove si fa una attività mista si pagherà scorporando solo ciò che va scorporato. Il bello è che che dopo anni di privilegio sembrano improvvisamente rinsaviti tutti.
San Paolo ha folgorato tutti sulla via di Damasco e ha convinto chi non pagava a pagare?
La realtà è più semplice: se entro maggio non si arriva ad una riformulazione della norma ci penserà la Commissione Europea a condannare l'Italia e in quel caso gli interessati (la Chiesa ma non solo) dovranno pagare tutti gli arretrati a partire dal 2005. Se invece si cambia unilateralmente la norma, scatta un nuovo regime, l'Europa non interviene e gli arretrati non si pagano.
Mi sembra un buon compromesso.
Mi rimane la curiosità di vedere, al di là della esenzione dei luoghi di culto in senso stretto, come verrà gestita in concreto la partita della scuole paritarie appartenenti al sistema pubblico e delle associazioni che svolgono una azione di servizio pubblico in ambito culturale e assistenziale (circoli ricreativi, sedi di partito, sedi sindacali, patronati, …). Secondo me è opportuno dare qualche norma di salvaguardia ma prestando attenzione non far rientrare l'inghippo dalla finestra.