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Commenti

aggressività, demotivazione, inclusione, cultura — 2 commenti

  1. Per Alessandro
    In realtà come Istituzione Scolastica abbiamo di fronte due aspetti della società entrambi importanti:
    1) l’alleanza con il territorio in tutte le sue sfaccettature (dagli Enti Locali alle associazioni di rilevanza economica e sociale) perché la scuola superiore pubblica è un pezzo della società e si occupa di formazione
    2) l’alleanza con le famiglie per assolvere alla funzione di agenzia educativa
    Dobbiamo farlo in un contesto di risorse limitate e di scarso riconoscimento sociale e questo ci pone qualche difficoltà perché contemporaneamente dovremmo gestire bene le risorse, superare la autoreferenzialità, fare delle politiche di valorizzazione delle risorse umane e non solo gestire l’esistente in chiave di anzianità e graduatorie, …
    —-
    Ho ben presente che il “rilancio del Bandini” deve passare di qui

  2. Condivido in larga parte quanto da Lei sintetizzato,il mio osservatorio è altro, è quello del genitore compresso nella mediazione quotidiana di ciò che è giusto, in prospettiva, e ciò che è necessario ( o pratico?) nell’immediato. L’Istituzione scolastica ha il difficilissimo compito di forgiare le future classi dirigenti, i futuri professionisti, in ogni ambito, ( nessuna attività può prescindere dalla formazione).
    Tuttavia le attese assai spesso sono deluse probabilmente per la mancanza di un collegamento vero, autentico, tra le Famiglie e l’istituzione. Frequentemente queste si rapportano come controparti, piuttosto che come emanazioni l’una dell’altra. A farne le spese sono i giovani, che affrontano l’approccio al sistema sociale ( che loro vivono tra Scuola e Famiglia) con modelli forvianti, quali i miti dei disvalori proposti dai media o strumenti senza controllo quale FB. Condivido totalmente l’ipotesi del malfunzionamento della scuola media , l’assenza di una formazione maggiormente “sociale” l’educazione ai valori alle tecniche per meglio apprendere, specie nelle età più importanti della formazione, riduce la funzione della scuola media, non più quella di accompagnare a scelte responsabili gli allievi, pittosto a parcheggiare gli stessi in un inutile e dannoso spazio di tempo, sottratto ad ambiti di maggior valore, e più che mai necessari.

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