la scuola tra educazione e legalità
Al Liceo Foscolo di Pavia è in atto una vicenda spiacevole; per effetto di una occupazione di qualche ora avvenuta a dicembre sono scattate un bel po' di azioni giudiziarie nei confronti di 34 alunni minorenni per interruzione di pubblico servizio. Il Foscolo è un classico prestigioso per la città e per i risultati e la notorietà di alunni ed ex alunni.
In città c'è movimento: comitati di genitori, mancata presenza degli ex alunni alla consegna dei diplomi, interventi del Collegio Docenti, colletta per pagare gli avvocati. Se vi volete documentare andate a questa pagina della Provincia Pavese dove trovate tutti gli step della vicenda.
Ne parlo qui perchè l'episodio è sintomatico della doppia azione della scuola: luogo di educazione ma anche istituzione dello stato che, quando viene bloccata con la forza, fa scattare l'interruzione di pubblico servizio.
Sembra di capire, a differenza del caso del Garibaldi di Napoli, che qui ci si sia mossi con tempestività. L'occupazione voluta da una minoranza era stata bloccata grazie all'intervento del DS. Ma durante la notte una minoranza della minoranza era entrata di soppiatto e aveva messo i lucchetti tentando quella ch un tempo si chiamava occupazione dura.
C'erano lavori di ristrutturazione dell'edificio, un cantiere aperto, problemi di sicurezza e nel giro di una mattinata è finito tutto. Ma essendo stata chiamata la polizia per il taglio dei lucchetti c'è poi stata la identificazione e poiché vige la obbligatorietà dell'azione penale il Tribunale dei Minori ha fatto il suo lavoro (c'è anche una causa civile per il blocco forzoso del cantiere).
Ci si augura ora, visto che il messaggio è stato dato (forte e chiaro) che la questione si possa chiudere con intelligenza ma la palla è comunque in mano ai magistrati ed è inutile prendersela con il povero DS che ha fatto quello che doveva fare.