beghe da cortile
Dal Messaggero di Roma: No all’insegnamento obbligatorio dell’inno di Mameli nelle scuole del primo ciclo di istruzione. La Lega spacca la maggioranza in commissione Cultura alla Camera e dice “no” alla proposta di legge della pidiellina Paola Frassinetti. Dopo essersi messi di traverso sui festeggiamenti dei 150 anni dell’Unità d’Italia i parlamentari del Carroccio ora se la prendono con la “colonna sonora” di questa ricorrenza. Mercoledì la commissione dovrà dire sì o no a una legge che prevede l’insegnamento obbligatorio (con relativa spiegazione storica) dell’inno fra i banchi delle ex elementari e medie. La Lega ha già annunciato il suo voto contrario. Udc, Pdl, Idv, Pd voteranno a favore. Il Carroccio boicotterà l’iniziativa perché, come ha spiegato la capogruppo in commissione, Paola Goisis, «l’inno di Mameli non è ancora stato adottato ufficialmente quale inno nazionale».
La notizia era di lunedì, mercoledì si sono rivisti e mi pare che non abbiano combinato un gran che e ne è uscito un rinvio ad altre commissioni per il parere. Chi volesse approfondire può divertirsi qui in particolare con gli emendamenti compensativi ti dò l'inno di Mameli se mi dai il Va pensiero.
La Lega è portatrice di esigenze identitarie che a volte trovo giuste. Per esempio, non sono contrario ai corsi di dialetto, anche perché il dialetto e i proverbi in dialetto esprimono spesso elementi di saggezza millenaria e lo fanno nella lingua del territorio. Potete trovare nel blog quello che ho scritto a proposito della leva regionale per gli alpini.
Detto questo la si pianti però con le manfrine. Parlo al PDL e alla relatrice Frassinetti. Quando uno si mette di traverso sull'Inno nazionale, lo si avverte la prima volta e poi gli si passa sopra con il trattore la seconda. Beghe da cortile. Altro che «l’inno di Mameli non è ancora stato adottato ufficialmente quale inno nazionale».
Segnalo una coda dal sito di Paola Frassinetti:
(DIRE) Roma, 23 mar. – Salta la mediazione con la Lega in commissione Cultura alla Camera sull'insegnamento obbligatorio dell'Inno di Mameli nelle scuole del primo ciclo proposto dalla pidiellina Paola Frassinetti. Oggi si votavano gli emendamenti.
Ce n'erano due della Lega. Uno è stato ritirato e prevedeva di affiancare all'Inno il 'Va pensiero'. L'altro introduceva lo studio dei simboli regionali ed è stato bocciato dalla commissione. Un no che il Carroccio non ha digerito perchè l'emendamento, spiega la capogruppo in commissione, Paola Goisis, "rappresentava l'unica mediazione, seppur debole, per far digerire la proposta di legge ai nostri parlamentari e alla base". Ora il Carroccio si appresta a far naufragare la proposta di legge che, secondo Goisis è addirittura "incostituzionale, nel senso che l'Inno non è mai stato dichiarato ufficiale, la Costituzione prevede il tricolore ma non l'Inno di Mameli.
Solleveremo i dubbi di costituzionalità. Il testo morirà in commissione", avverte Goisis.
La proposta, comunque, gode dell'appoggio dell'opposizione.
Dorme sonni tranquilli, perciò, la prima firmataria Paola Frassinetti. "Ora attenderemo- spiega- i pareri delle altre commissioni che sono necessari, poi voteremo il testo nella nostra. Questa proposta di legge non è estemporanea – ricorda – o legata alla ricorrenza del 17 marzo. È una legge di cui si era già parlato ogni volta che emergeva il dato che gli italiani non conoscono il loro inno". La commissione Cultura potrebbe votare la legge la prossima settimana. Si pensa alla sede 'legislativa', ovvero al voto definitivo in commissione senza passaggio per l'aula. I numeri ci sono: i commissari sono 44, servono i 4/5 per approvare la legislativa e i leghisti sono solo 4.
Il trattore sta scaldando il motore.