in 170 con 5 in condotta
Mi spiace per l'eroe dei due mondi: prima il rogo a Vicenza e ora la decimazione nel liceo a lui intitolato.
Leggo dal Mattino di Napoli che 170 studenti su 700 del Liceo Classico Garibaldi hanno preso 5 in condotta per aver partecipato alla occupazione del Liceo durata dal 27 novembre al 15 dicembre 2010.
Contestualmente i 170 hanno avuto il provvedimento disciplinare della sospensione per 5 giorni con obbligo di frequenza il che comporterebbe però la registrazione della assenza con il computo riferito al monte ore di presenza pari al 75% del dovuto (e qui si smmerebbero tutte quelle della occupazione).
Dice la notizia che, ovviamente, è in atto una caterva di ricorsi all'organo di garanzia. Preso dalla curiosità sono andato a vedermi, in particolare, come risultasse normata nel regolamento di Istituto la questione della sospensione con obbligo di frequenza e, ovviamente non ne ho trovato traccia.
Sempre sul sito sono stato colpito da un annuncio a scorrimento che diceva: l'organo di garanzia è stato nominato il 25 febbraio e potrà legittimamente operare sino all'11 marzo. Mi sono chiesto cosa significasse la legittima operatività solo sino a metà marzo.
Sono tornato sul sito alla sezione CDI e ho visto che sono state prese recentemente una serie di decisioni connesse alla pubblicità degli atti tra cui la evidenza sul sito di una parte di essi, oltre alla nomina dell'organo di garanzia senza mandati a termine.
Le mie considerazioni sono le seguenti:
- come è stato possibile che la scuola venisse occupata per 3 settimane senza che accadesse nulla?
- su quale principio giuridico si fonda la bizzarria della sospensione con obbligo di frequenza che conta come assenza? Il regolamento prevede le pene alternative (non specificate) ma se uno sta in classe non può essere segnato assente; non occcorre essere un esperto di logica per comprenderlo. Per altro la sospensione con obbligo di presenza non è prevista dal regolamento e dunque le illegittimità sono due.
- Non è che dopo essersi dimostrati impotenti nel gestire l'occupazione ci si sta ora orientando a sparare nel mucchio? Me lo fanno pensare le considerazioni del genitore di cui riferisco sotto e che ho trovato sul sito del Mattino in coda all'articolo di cronaca. Mi pare in particolare aberrante la scelta fatta di dare 6 in condotta a tutti gli altri studenti; quale lezione di legalità si sta dando a chi ha subìto l'occupazione? Come è possibile che tutti i Consigli di Classe, cui spetta tale decisione e che devono asegnare individualmente il coto di condotta, si siano trovati concordi su questo punto?
buongiorno, sono un genitore di un'alunno che non ha partecipato all'occupazione, ma non sono contrario con chi l'ha fatto. Mio figlio come tanti altri hanno avuto 6 in condotta, voto mai preso in tutta la sua carriera scolastica.
Vorrei farle alcune domande :
- esiste una lista dettagliata con relativi costi dei danni commessi, se per cortesia li può mettere sul sito della scuola
- esiste una lista dei ragazzi che hanno occupato, perchè tocca ai genitori di questi ragazzi di pagare tutti i danni
- nel periodo dell'occupazione, gl'insegnati hanno fatto lezione all'interno del cortile per i ragazzi che non hanno occupato, o stavano a casa, percependo per intero il loro stipendio senza nessuna penalizzazione;
- perchè non è intervenuta subito per far sgombrare l'istituto (poteri che lei ha) ma, è intervenuta con calma serafica dopo molte settimane. Sono d'accordo con le manifestazioni, ma lei deve contattare i genitori di questi ragazzi e fargli pagare tutti i danni fino all'ultimo centesimo, perchè chi fa accupazione deve essere responsabile della struttura, che in quel momento detiene.
- il 6 in condotta alla restante parte mi sa di atteggiamento intimidatorio.
Una conclusione: non vorrei che, dopo aver saltato tre settimane nel I quadrimestre, ora la scuola dedicasse gran parte del II ad ccuparsi di ricorsi e controricorsi. Forse servirebbe una azione di pacificazione con assemblee nelle classi, qualche provvedimento nei casi più gravi e la comprensione (da parte di tutti) che non si può far durare tre settimane una occupazione (penso agli aspetti educativi ed anche alla interruzione di pubblico servizio).