Bobo come l’ho conosciuto io – di Maurizio Carrara
L’ultima volta che ho visto Roberto Maroni è stato verso la fine del 2019: non era più Presidente della Regione Lombardia ed ho avuto il piacere di invitarlo al Pio Albergo Trivulzio, per un caffè al bar interno. Ci siamo seduti con l’entusiasmo dei vecchi conoscenti che si ritrovano dopo incontri ed in varie situazioni.
Mi ha subito, molto elegantemente e amichevolmente, sfottuto per essere stato il Presidente del Comitato Gori nella perdente campagna elettorale alle Regionali di Giorgio Gori. Poi avanti con le chiacchiere fatte di ricordi e di presente.
Incontrai Roberto Maroni per la prima volta: lui era Ministro del Welfare, io consigliere delegato di Vita non profit magazine, e ci chiedeva aiuto per sviluppare modelli di Corporate Social Responsability (CSR) che favorissero imprese e non profit. Idea brillantissima lanciata dal Ministro, molto innovativa per quel tempo e innovativa la partnership con il settimanale del non profit….poi una mattina esce il settimanale…a sera una telefonata molto dura tra noi per una scelta editoriale azzardata.
Tra le prime scelte delle linee guida di UniCredit Foundation ci orientammo a sostenere i giovani che si impegnavano per rilanciare i beni confiscati alle mafie e,quindi, prima riunione al Ministero degli interni (2010) per conferenza stampa con il Ministro, il Presidente della Fondazione con il Sud ed il sottoscritto. Entrai nella sala e ci vedemmo con Roberto Maroni, Ministro, e proprio con “ciao Ministro” esordii. Velocemente prima dell’incontro con la stampa, volle sapere come ero finito a dirigere la Fondazione di UniCredit, si complimentò, sempre con un modo di fare semplice e reciprocamente amichevole.
Nel 2017 UniCredit Foundation finanziò, in accordo con la Regione Lombardia e altri finanziatori, la riapertura di una pizzeria a Lecco in un bene confiscato alle mafie. Ci si trovò per la conferenza stampa, 31 marzo 2017, e tagliare il nastro all’ingresso della pizzeria; durante i saluti pubblici, ci riconobbe il grande aiuto economico dato e la necessità di continuare a sostenere le attività dei giovani impegnati nel rilancio dei beni conquistati (vedi immagine).
Da parte mia, gli feci promettere davanti alle autorità l’organizzazione di un concerto di raccolta fondi con il suo gruppo musicale. In ogni incontro successivo la mia battuta era: Presidente, ricordati che hai promesso un concerto per la pizzeria di Lecco. Rispondeva sempre con un sorriso serio e da timido: si lo dobbiamo fare. Non ne abbiamo avuto il tempo.
Dal 2015 ci siamo incontrati diverse volte, io nel mio ruolo di Presidente del Pio Albergo Trivulzio (PAT) e lui come Presidente della Regione: incontri molto franchi sulle necessità di rimettere ordine ai conti e alle perdite che l’Istituto si trascinava da anni. Sempre disponibile a capire la situazione. Credo di avergli proposto una grande opportunità per la sua fine mandato, ma pensando in cuor mio che avrebbe riproposto la sua candidatura per un altro quinquennio. La mia proposta era una grande spinta al futuro: risanare il PAT e portarlo alla creazione, fondendolo con l’Istituto Golgi Radaelli, di una grande fondazione di diritto privato: polo europeo di ricerca e assistenza per gli anziani della Regione.
Da Maroni mi sarei aspettato il pieno sostegno, ma con sincerità mi disse che non solo le rappresentanze sindacali, ma addirittura la Lega, il suo partito, non ci avrebbe sostenuto in iniziative di questo tipo. ( Ma su questo tema nemmeno da Sindaco Sala ho trovato ascolto…per essere sinceri). Per tornare al nostro caffè al bar del Trivulzio gli chiesi perché non si fosse ricandidato alla Presidenza della Regione e lui molto francamente mi disse che era un impegno troppo duro e sentiva di volersi dedicare, nel futuro e dopo anni di impegno politico, ad un lavoro di relazioni esterne e riservarsi spazi importanti per la propria vita.